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E Se Io Fossi Pasquale?

Di Vittorio Venditti

Che Farei Ora?

Certo che mettersi nei panni del Prossimo è un vero atto di superbia, ed in qualche caso di vera maleducazione, ma da “Voce fuori dal coro”, considerato che per me Pasquale è un amico, non posso far altro che azzardare questi pochi pensieri, pensati da un “Pazzo”, e come tali da considerare.

Eccomi come attore.

Ho appena avuta una delle più cocenti delusioni, da chi, vuoi per compaesanità, vuoi per stima nei loro confronti, non mi sarei mai aspettato un tale gesto.

D’altra parte, ho un esempio che mi precede, offerto da chi, per la religione cui sono stato educato, ne ha patite conseguenze sicuramente più deleterie di quelle cui sto andando incontro io.
Sto parlando di un tradimento ben più grave, portato a termine da Giuda, nei confronti di Gesù.

Finora, Giuda è stato considerato la massima espressione del male in terra, (vedi Dante Alighieri, cos’ha scritto del Nostro nella Divina Commedia).
Vista però, la relatività del mondo, specialmente di quello moderno, sembrerebbe che si sia riuscita a giustificare anche l’azione di Giuda, tanto da farne un Santo.

Tutto legittimo, se si tiene conto della più spicciola filosofia.
Meno da considerare, quando in gioco è la capacità ed il lavoro, (specialmente se volontario e disinteressato), proposto da chi tiene visceralmente per il proprio Paese.

E’ in quest’ottica che va inquadrata la fresca sconfitta patita dal mio Amico Pasquale Abiuso.

Si sono dette tante cose a margine che non sto qui a ripetere, prima di tutto perché spesso, frutto di paesano pettegolezzo, poi, perché, posto che vi sia un fondo di verità, le stesse cose, se inquadrate nell’ottica del comune “vantaggio”, andrebbero messe quantomeno da parte, pensando al guadagno che annullerebbero per l’intera comunità.

Visti i presupposti, dati anche dai freschi responsi delle urne, da quel cattivo che mi onoro di essere, mi permetto di consigliare a Pasquale di fare come i veri Politici.
Costoro, quando sanno di non esser graditi dagli Elettori, nel bene o nel male, con i loro pregi ed i loro difetti, si fanno da parte, dedicando il loro tempo, più che a coloro che li hanno bocciati, al loro bene personale, innanzitutto la propria famiglia.

In questo modo, oltre a guadagnarci in dignità, ne traggono il vantaggio che, altri politicanti meno coscenziosi, hanno tratto dalle precedenti e “perse”, (per Pasquale), Elezioni.
Inoltre, Il Nostro “Sconfitto” ne potrebbe trarre una rivincita non proprio di poca importanza:
Si potrebbe vedere qual’è lo spazio lasciato da una tal “Decisione” negli equilibri di Gambatesa, godendo dell’eventuale incolmabilità dello spazio stesso.

L’esempio che mi viene più a tiro, consiste nell’impegno rinnovato da Pasquale, nel ricostituire per l’ennesima volta la Pro Loco di Gambatesa.
Alla luce dei fatti:

Chi glie lo fa fare?
Che glie ne viene, vista la “gratitudine” dei suoi concittadini?
Che glie ne è venuto, in termini elettorali, dall’appoggio che avrebbe dovuto avere proprio da chi si dice tutore e quasi proprietario della stessa associazione che Pasquale si accinge a ricostruire?
Se il gambatesano medio è uno sciacallo, perché farsi gratuitamente mangiare?

Sò che il mio Amico Pasquale, (per il quale mi onoro di aver Votato), quanto sto insinuando non lo terrà nella benché minima considerazione; ma se dovesse venirgli la voglia pazza di considerare le mie farneticazioni…

Chi potrebbe Biasimarlo?