Di Associazione Italiana Persone Down
“Non vogliamo entrare nel merito delle novità annunciate, non spetta a noi. La raccomandazione è che non si vada verso una scuola per pochi che selezioni ed escluda, ma che ci sia sempre più spazio alla personalizzazione della didattica, per promuovere la partecipazione anche dei tanti studenti con disabilità”: così l’Associazione Italiana Persone Down commenta la notizia della riforma dei programmi scolastici, delineata dal ministro Valditara.
“Da 40 anni ci battiamo per l’inclusione scolastica – aggiunge l’associazione – che oggi preferiamo chiamare partecipazione perché includere non basta: gli studenti con disabilità, sempre più numerosi nelle nostre classi, hanno bisogno di essere protagonisti attivi degli apprendimenti e delle competenze che ciascuno di loro può acquisire. Per questo, servono programmi personalizzati, ma soprattutto insegnanti specializzati (curricolari e di sostegno) che sappiano cogliere in ciascun alunno il suo talento e valorizzarlo. Ben vengano il latino, la storia, la letteratura, la conoscenza delle proprie radici: ma si trovino i metodi, gli spazi, il linguaggio e le modalità perché l’apprendimento sia sempre attivo e la didattica favorisca la partecipazione di tutti”.
Di qui l’appello del presidente nazionale di AIPD Gianfranco Salbini: “Invitiamo il ministro a coinvolgere le associazioni che come la nostra, hanno contribuito a creare negli anni una scuola di tutti. Insieme, possiamo rimettere mano non solo ai programmi che certamente devono essere rivisti, ma soprattutto all’idea di scuola e di comunità educante che deve essere riletta e riscritta, alla luce della realtà quotidiana che oggi vivono i ragazzi e le ragazze. Da parte nostra, saremo felici di mettere a disposizione le nostre competenze, le nostre esperienze e le nostre professionalità, per costruire una nuova scuola che sia di tutti e per tutti”.