Di Cesare Scalabrino
AUSPICABILE LA MAPPATURA DELLE AREE IDONEE ALLA PRODUZIONE D’ENERGIA
In Molise sarà ancora possibile praticare un’agricoltura di qualità, sostenibile e rispettosa dell’ambiente, per la produzione di cibi d’eccellenza? A porsi la domanda è Coldiretti Molise che si chiede a che punto sia l’elaborazione della mappatura del territorio regionale per individuare le aree idonee e non idonee alla realizzazione d’impianti per la produzione d’energia da fonti rinnovabili.
Il D.M. del 21 giugno 2024 sulla “Disciplina per l’individuazione di superfici e aree idonee per l’installazione d’impianti a fonti rinnovabili”, fissava al 1° gennaio 2025 il termine ultimo entro il quale le Regioni avrebbero dovuti indicare gli obiettivi energetici e i criteri, individuati dal Decreto stesso, definendo puntualmente le aree idonee e quelle non idonee; oltre a garantire il rispetto del divieto di installazione del fotovoltaico a terra in area agricola, così come già sancito dall’art. 5 del Decreto-Legge 15 maggio 2024 n. 63.
La domanda di Coldiretti sul futuro dell’agricoltura molisana appare quanto mai attuale considerando che la mappatura risulta fondamentale per valutare se vi sia la concreta possibilità d’investire in produzioni di qualità ed eccellenza, grazie alla disponibilità di un ambiente incontaminato di cui la regione è ricca, o se, al contrario, gli imprenditori agricoli saranno costretti a dover barcamenarsi tra la scelta di prediligere la produzione d’energia anziché quella del cibo.
Come ormai noto il Molise produce, stando agli ultimi dati dell’Eurispes, circa il doppio dell’energia che consuma, ma nonostante ciò vi sono centinaia di richieste di autorizzazioni per la realizzazione di “parchi” (termine quanto mai fuorviante che tende ad associare questi mega impianti ad un paesaggio in armonia con la natura) eolici o fotovoltaici su terreni agricoli, avanzate da multinazionali che offrono cifre esorbitanti agli agricoltori per l’affitto dei terreni dove realizzarli.