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No Scontrino, No Bagno. Così Il Bar Dice No Al Ragazzo Con Disabilità

Di Associazione Italiana Persone Down

AIPD: “Serve più attenzione”

AIPD

“Gli esercizi commerciali devono avere un’attenzione maggiore verso le persone con disabilità, anziane e in generale verso tutti coloro che abbiano necessità particolari: assicurare l’uso dei servizi deve essere la prima di queste attenzioni e vorremmo che non ci fosse bisogno di ricordarlo”: così Gianfranco Salbini, presidente nazionale di AIPD commenta quanto accaduto nel pieno delle festività natalizie a un giovane con sindrome di Down in un bar storico al centro di Matera. A denunciare il fatto è stata la madre, Silvia Nigro, fisioterapista in pensione di 64 anni: una madre dedita e combattiva che non ha potuto tollerare la mancanza di empatia e comprensione da parte del gestore.

“Come presidente nazionale dell’AIPD, desidero esprimere tutta la mia indignazione per quanto accaduto – continua Salbini -. Sebbene i bagni dei locali privati non siano, in linea di principio, accessibili a chi non sia cliente, negare l’utilizzo dei servizi igienici a un ragazzo con sindrome di Down, nonostante le chiare spiegazioni della madre sulle sue necessità, è segno di disattenzione e mancanza di empatia che non può essere giustificato in alcun modo. Questo comportamento evidenzia un grave deficit di sensibilità e inclusione che non dovrebbe trovare spazio nella nostra società, ancor meno in una città come Matera, simbolo di cultura e accoglienza. Gli esercizi commerciali dovrebbero essere consapevoli e orgogliosi della propria funzione di presidio sociale nei confronti di chiunque abbia una difficoltà. Purtroppo spesso non è così. Per questo, invito tutti i gestori di bar, locali e ristoranti a mostrare una maggiore sensibilità e attenzione nei confronti delle persone con disabilità e delle loro esigenze specifiche. Allo stesso tempo, sottolineo la necessità di un impegno concreto da parte delle amministrazioni comunali per garantire un’adeguata presenza di bagni pubblici, così da evitare situazioni come questa, problematiche che ledono la dignità delle persone e generano conflitti inutili. L’inclusione e il rispetto non sono opzioni, ma valori imprescindibili per una società che si definisce civile”.