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TEATRO SAVOIA, Stagione 2024 – 2025: ‘ACQUA’

Di Fondazione Molise Cultura

TEATRO SAVOIA
Stagione 2024 – 2025
‘ACQUA’
Sabato 28 Dicembre ore 21,00
Domenica 29 Dicembre ore 18,30
Scritto da Giovanni Maddalena, Nicola Abbatangelo, Giampiero Pizzol
Regia Nicola Abbatangelo
Produzione Wonderage Production srl e Compagnia Bella
Con Elisabetta Tulli
Andrea Maria Carabelli
Giampiero Pizzol
Matteo Bonanni
Giampiero Bartolini
Laura Berardi
Diego Becce
Daniele Romualdi
Gianluca Reggiani

Fondazione Molise Cultura

Prosegue la stagione di spettacoli del Teatro Savoia a Campobasso con lo spettacolo scritto dal regista termolese Nicola Abbatangelo, dal docente di Filosofia teoretica all’Università del Molise Giovanni Maddalena e dall’attore romagnolo Giampiero Pizzol.

locandina Acqua

‘Acqua’ è una tragicommedia in un atto unico. In una cittadina di mare immaginaria, alle cui spalle sorge una diga, piove senza sosta da giorni. Nel bar della piazza principale trova rifugio un gruppo di amici che si perde in chiacchiere, tra piccole ripicche e pettegolezzi, mentre il livello dell’acqua per le strade sale inesorabilmente. Al gruppo si uniscono i notabili del paese, preoccupati soprattutto di calmare gli animi rispetto alla minaccia dell’acqua. Le chiacchiere da bar si trasformano in accuse e notizie false. In una progressione di discorsi ed eventi sempre più convulsi, la menzogna diventa presto ideologia e ciascuno deve decidere del suo destino.

‘Acqua’ vuole rappresentare le dinamiche della menzogna e della disinformazione voluta che si trova alla base di ogni ideologia, sempre identicamente attuale in grandi schemi mondiali e in piccoli circoli di persone. La menzogna consiste nel negare la realtà dei fatti sostituendola con discorsi mentre si innestano culti della figura del capo, teorie del complotto, divisioni ideologiche insensate. Il dialogo diventa controllo progressivo del linguaggio e sfocia infine in mobbing sociale e violenza. Riescono a resistere alla menzogna comunicativa e all’ideologia non le persone più intelligenti che anzi hanno sempre un buon motivo per cedere alle notizie false, ma le persone più affettive che scoprono legami presenti o passati più forti delle lusinghe del potere e del conformismo.

Purtroppo, la resistenza alla menzogna di ogni tipo ha un elevato costo umano che non può essere evitato. Quest’opera teatrale è un modo per rendere memorabile l’immagine di una resistenza che non può essere che comunitaria, affrontando la povertà culturale del territorio che non essendo consapevole di certi meccanismi dell’ideologia, tende a ripeterli con nuovi contenuti, ma non meno violenti, dalle fake news alle discriminazioni sociali. Al contrario della dinamica dell’ideologia che ‘Acqua’ intende denunciare, la scrittura dell’opera conferisce equo spazio e importanza a tutte le voci e le prospettive che rappresentano.  In un susseguirsi di eventi sempre più sopra le righe che ci rimandano al teatro dell’assurdo, in cui chi ha abbracciato l’ideologia del potere non ha più nessuna remora nei confronti dei più deboli, ogni logica è sospesa. ‘Acqua’ così rappresenta un percorso della vita umana che da commedia diventa tragedia. In questa dinamica che tocca il tema della sostenibilità, problematizzandolo, l’acqua non è di per sé una minaccia, un personaggio negativo, né positivo: è l’elemento simbolo di qualcosa che viene ignorato e sminuito. Il frutto di una serie di scelte sbagliate compiute da chi aveva il potere di farle e di manipolare la realtà a favore dei propri interessi.