Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
Ecco Com’è Andata Al Castello Di Gambatesa
Come pubblicizzato, (per la verità, poco e male), ieri si è tenuta la “Notte Dei Musei”, alla quale è stato aggregato anche il Castello sito in Gambatesa.
Male, la pubblicità fatta, peggio, (a mio modesto avviso), la riuscita dell’evento.
I Fatti:
Ieri sera, proprio per iniziare in maniera diversa dal solito la serata, ho deciso di andare a rivedere il nostro Castello, così, come feci lo scorso anno.
Allora, la buttai sullo scherzo, proponendo, là, dove scrivevo prima, un articolo improntato alla finta mitologia; oggi, avendo nel frattempo aperto questo “fastidio” che è il sito che stai leggendo, ho pensato di approcciarmi all’argomento in maniera più seria.
Così facendo, (e non può che esser così, diversamente non avrei avuto nulla da scrivere), così facendo, mi sono rovinata la serata.
Erano circa le ventidue, quando, arrivati al Castello, decido di mettere alla prova chi, per lavoro, già era presente: il custode.
Chiedo a costui di informarmi sull’evento e, per tutta risposta, mi sento dire:
“Ma che vuoi che sia… è come l’anno scorso, entra guarda quel poco che c’è da guardare, poi ascolta il concerto e tutto finisce lì!”.
Sapevo della mancanza di cultura che generalmente attanaglia l’italiano medio, soprattutto se impiegato presso determinate strutture, ma quanto ascoltato, e quanto visto ieri sera, ha lasciato allibito anche me, adulto e sicuramente vaccinato a certe “problematiche”.
Così pensando, unitamente al mio amico Salvatore, (anche fotografo per quest’articolo), saliamo le scale che ci portano alle sale ove sono esposti i quadri e nella sala che ti ho mostrata in foto, vediamo un gruppo di persone che, con l’aiuto di una guida, stavano osservando le opere d’arte esposte.
Tu dirai: “Finalmente una cosa normale”, ma che! la guida parlava, e la gente chiacchierava del più e del meno.
Già pronta per l’uso, nella sala troviamo una fisarmonica, un altoparlante e due microfoni; dovevano servire per il concerto.
Ma in una sala così piccola, che necessità si aveva di alterare il suono di una fisarmonica che avrebbe potuto suonare senz’alcuna amplificazione?
Misteri della Fede!
A quello stallo, (mi verrebbe da dire a quella stalla), non ho resistito un minuto di più e sono uscito dalla porta della sala.
Ecco la sorpresa, alla quale, per la verità, non avevamo mai fatto caso.
Su uno degli stipiti della porta era affisso un cartello, che vieta l’uso di macchine fotografiche e telecamere; come se, nel godere dell’arte, si rubasse qualcosa a qualcuno, prendendo un’innocua immagine.
Certo! da “Voce fuori dal coro”, non sono mai stato più soddisfatto di aver scattata la foto che ti ho mostrata.
Ma al di là di tutto, mi domando e ti domando, approfittando per l’ennesima volta della tua Intelligenza:
Si può davvero parlare di “Industria del Turismo”, in luoghi dove più che lavorare si vegeta?
Si può davvero parlare di “Speranza Per Il Futuro Dei Giovani”, (parole mai tanto ascoltate come in questi giorni), in un contesto come quello di cui sto farneticando oggi?
Potrei continuare, ma desiderando rispettare la tua infinita pazienza, mi fermo qui, dicendoti solo che, una volta usciti dal castello, abbiamo preferito continuare la nostra serata, così, come ogni sabato.
Ciò, sicuramente si è dimostrato più utile al nostro “riposare”.