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SICUREZZA IN AGRICOLTURA: LA PAROLA D’ORDINE E’ PREVENZIONE

Di Cesare Scalabrino

Coldiretti Molise

La formazione e la prevenzione sono indispensabili per ridurre al minimo il rischio di infortuni sul lavoro. Ne è convinta Coldiretti Molise che lunedì e martedì ha preso parte a due giornate formative, una a Termoli, nella Sala Convegni della Parrocchia S. Pietro e Paolo e l’altra a Campobasso, nella sede del Gal Molise, dedicate all’importantissimo tema della prevenzione rischi in agricoltura.

Un momento dell’evento

Organizzati nell’ambito del Piano regionale della Prevenzione 2020-2025 della Regione Molise, gli incontri, patrocinati dalla stessa, hanno consentito di illustrare ai numerosissimi imprenditori agricoli intervenuti i rischi professionali cui sono esposti in prima persona e che gravano anche sui loro dipendenti.

Alle due giornate hanno preso parte oltre a Coldiretti, con il Direttore regionale Aniello Ascolese e il Responsabile regionale del servizio di prevenzione e protezione dell’Organizzazione (RSPP) Giovanni dell’Aquila anche la CIA con il Direttore regionale Giovanni Colella, l’RSPP della Cia Antonino Di Blasio e le dottoresse Daria Ziccardi e Antonella Pietronigro, medici del Lavoro dell’ASREM. Per la Direzione generale per la Salute e Servizio Prevenzione della Regione Molise, erano presenti Michele Colitti ed Ermanno Paolitto.

Nel corso degli incontri è emerso che l’agricoltura è uno dei settori con il più alto tasso di infortuni sul lavoro, le cui principali cause sono molteplici a cominciare dall’utilizzo di attrezzature prive di misure di protezione fino all’impiego di abbigliamento non idoneo per il lavoro da svolgere.

Un momento dell’evento

Un’attenzione particolare, è stato tuttavia sottolineato, va riservata al ribaltamento di trattori e macchine agricole, problema che figura tra le principali cause di infortunio grave. Circa il 57% degli incidenti mortali in agricoltura è infatti causato dal ribaltamento del trattore; un incidente (questo) che può causare anche la morte del conducente.

Perciò è indispensabile che ogni trattore sia dotato di cinture di sicurezza (che l’agricoltore deve sempre allacciare) e ROPS, ovvero la struttura metallica antiribaltamento che protegge il conducente dal rischio di essere investito dal mezzo in caso di rovesciamento dello stesso. Nondimeno i rischi in agricoltura derivano anche da disattenzione e/o scarsa valutazione degli stessi che spingono l’agricoltore a non adottare tutte le precauzioni necessarie.

E’ questo il caso di lavori “in quota” (ovvero ad un’altezza di oltre due metri) che richiedono sempre l’utilizzo di protezioni e imbragature; ma i pericoli possono derivare anche dalla movimentazione manuale dei carichi, da agenti fisici (come rumore, vibrazioni, radiazioni ottiche naturali e microclima), dall’utilizzo di sostanze chimiche pericolose o da agenti biologici come ad esempio il contatto con animali, zoonosi, batteri o virus.

Ovviamente tutte le misure che l’imprenditore agricolo deve adottare a tutela della propria sicurezza, è stato sottolineato, devono essere assicurate anche ai propri dipendenti pur se stagionali.

Un momento dell’evento

Nel corso delle due giornate s’è inoltre parlato delle malattie professionali, patologie la cui causa agisce lentamente e progressivamente sulla salute del lavoratore, riconosciute dalla legge ed indennizzabili dall’INAIL. Tra queste le più frequenti tra gli agricoltori sono quelle a carico dell’apparato muscolo-scheletrico, in particolare dorsopatie e tendiniti.