Di Luca Giordano
Fotografando la classifica della serie A in questo freddo mese di dicembre, s’intravede subito che ad occupare le parti alte della classifica sono le squadre storicamente di seconda fascia che in questi anni stanno dando filo da torcere alle blasonate Juventus, Inter e Milan. Oggi, addirittura ad occupare il primo posto della classifica troviamo l’Atalanta che non a caso l’anno scorso ha vinto l’Europa League battendo squadre del calibro di Liverpool e Leverkusen, quest’ultima nella scorsa stagione non aveva mai perso.
La ‘Dea’ non si trova in vetta alla classifica così per caso, ma arriva da anni di programmazione sia societaria che tecnica nella quale mister Gasperini sta facendo esprimere ai propri calciatori il gioco che risulta il migliore rispetto alle altre compagini, ottenendo il massimo.
I giocatori si trovano talmente bene nel contesto della ‘dea’ che una volta ceduti (a cifre altissime) ad altre squadre, non riescono a mantenere i livelli mostrati indossando la maglia neroazzurra, vedi il pessimo impatto avvenuto con la Juventus di Koopmeiners pagato oltre 60 milioni proprio alla squadra lombarda.
E’ proprio la progettazione che sembra non riuscire più alle grandi squadre italiane che ormai grandi non lo sono più da tempo. Così ci si ritrova un Bologna che lascia due punti sul campo della Juventus in una partita dove meritava di vincere ed invece è stata ripresa soltanto con un gol parecchio fortunoso dei bianconeri all’ultimo minuto, Juventus che non vince da più di un mese. Oppure il Milan (che un tempo alzava coppe dei campioni come se non ci fosse un domani) che ha provato fin da subito a portarsi un punticino a casa sul campo dell’Atalanta, arroccato ed in affanno per tutta la partita. L’unica grande che può vincere questo campionato è l’Inter, ma se si guarda l’età media della squadra si può notare subito che è alta e che dunque è a fine ciclo.
Allora è bello vedere squadre come l’Atalanta, la Fiorentina, la Lazio ed il Bologna andare così bene in classifica e tifosi non abituati a sognare grandi titoli trovarsi lì dove forse non credevano nemmeno loro.