Di Vittorio Venditti
Ma Ouday Non Resta Solo
erano le cinque e dieci pomeridiane di ieri ed un articolo arrivava a questa testata. Titolo: ‘L’AMARA SCONFITTA ED IL MIO RITIRO’. L’autore, Ouday Ramadan, nel raccontare la fine del mondo siriano finora conosciuto ed il trapasso a ciò che la storia scriverà in futuro per quella sua nazione, annunciava con la dignità che gli compete, il suo finale a proposito di scritti ed interviste, conclusione democratica di chi, secondo la concezione dettata da Gaetano Salvemini (“La cultura è ciò che resta quandosi dimentica ciò che abbiamo imparato”) ha compreso che il suo dire sarà ormai fuori da ogni contesto di discussione e perciò va spento.
chi ha tratte le dovute conclusioni dettate dal suo modus operandi e per questo è stato spinto alla fuga da chi non si sa bene se ne prenderà il posto, è stato il punto di riferimento del collaboratore di questo giornale che in tre anni e più, di Perle Dal Fronte ne ha proposte a iosa.
Chi ora detta il destino della Siria, sicuramente sarà al potere, ma altrettanto chiaramente non potrà venir considerato da colui che ha detta la sua e per questo motivo vorrebbe cessare ogni ulteriore personale commento in tema.
Stando alla volontà del nostro Ouday, lo scritto sarebbe dovuto arrivare all’esame di chi legge già ieri pomeriggio, ma chi gestisce questo telematico ha ritenuto di proporlo come al solito il canonico mercoledì perché chi ha la sua terra nel cuore, ha diritto di conservarne la memoria e perché no: dal seme, caduto in terra e morto, vederne nascere una nuova pianta, si spera il più possibile rigogliosa.
Coraggio Ouday, La Vita Ricomincia E Sarà Prodiga Di Belle Novità. Credici Anche Tu.