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In Giro Con Sara 7.2

Di Marco Frosali

Raid A San Benedetto Del Tronto: Ritorno

Domenica mattina mi alzo verso le 8, anche se avrei voluto dormire un po’ di più.
Avevo gli occhi rossi, ma non pensate a male!
Dopo essermi lavato e vestito, alle 8.30 scendo nella saletta dell’albergo dove servivano la colazione e trovo Sgam-One, Michela, Alfredo (che ieri per sbaglio ho chiamato Adriano) e sua moglie che sembravano un po’ nervosi.

Io, educatamente, esordisco così: “Buon giorno a tutti….dormito bene?”
Non lo avessi mai detto!
Quasi all’unisono, Sgam-One e Alfredo partono in quarta: “Dormito bene ‘n par de cojoni!”
“Ma come? E’ successo qualcosa?”
“Stavamo co e camere sopra a na discoteca…sti fiji de na mignotta c’a musica alta fino ae 4 e mezza a fa’ casino pe strada…li mortacci loro!”
“Io non ho sentito nulla!”
“Pecchè a te, bucio de culo, t’hanno dato a suite da a parte silenziosa!”
La mia stanza infatti, dava nella parte interna…ed era anche abbastanza grande per me che ero solo.
Mi sono sentito un po’ in imbarazzo, ma mica era colpa mia!
La faccia di Alfredo, che già di per se è il sosia di Valerio Staffelli di Striscia la Notizia, con quelle mega occhiaie diceva tutto!

Alfredo Staffelli, Guzza la Notizia, Guzzi Club Roma

Anzi…col muso lungo sembrava più un Tapiro d’oro!
La stessa sorte è toccata anche a Rosario e Michela, mentre è andata bene a Vincenzo e Sandra che avevano la stanza vicino la mia….Gio non lo so, mentre Renzo e Mario sono capaci di dormire anche ai concerti di Ozzy Osbourne con il volume a palla (forse perché non ci sentono!).

Faccio colazione e poi esco fuori dall’albergo…e qui trovo altri 2 soci venuti in mattinata da Roma:
Giacomo (Starsky) e Luigi (Palindromo)…

Giacomo e Luigi

…oltre al Barone, alzatosi di primo mattino per mettere in moto il suo Super Alce con la pedivella (sarà il leit motiv del viaggio!) e portarlo in piazza dal parcheggio dell’albergo.
“Stamattina è partita al secondo colpo!”
See, vabbè…quando ci siamo anche noi ce ne vogliono almeno 10!

Che stile, che classe!

Intanto, visto che la piazza era ancora semi vuota, io e gli altri ne approfittiamo per parcheggiare le nostre moto davanti all’ingresso dell’albergo.

LeMans di Palindromo a destra e Special di Starsky a sinistra

Moto Guzzi Super Alce a sinistra e Airone a destra

Il V11 LeMans di Alfredo

Moto Guzzi Stornello

Nel frattempo, la piazza inizia a riempirsi di vari modelli di tutti i tempi…

Moto Guzzi 500 GTS

Moto Guzzi 500 GTS

Sidecar del 1927

Moto Guzzi V7 Polizia

Moto Guzzi California 1400 Bianca

…fra i quali una particolare realizzazione, ottenuta incrociando niente meno che un 850 T con una Vespa!

Sacrilegio!

Alle 10.30 circa, tutti in sella e si parte per il secondo giretto del raduno.
Sempre scortati da agenti in moto, ci dirigiamo nel vicino paese di Ripatransone, famoso tra l’altro per aver dato i natali a Luigi Mercantini, autore della ‘Spigolatrice di Sapri’.

L'invasione di Ripatransone

L'invasione di Ripatransone

L'invasione di Ripatransone

Targa Luigi Mercantini

Anche qui scatto un po’ di foto ai vari esemplari.

Moto Guzzi Nuova V7 Special

Moto Guzzi Nuovo Falcone

Intanto, dopo il benvenuto da parte di un rappresentante delle autorità locali, andiamo in giro per il centro di Ripatransone…

Piazzale di Ripatransone

Ripatransone: Via del centro

Ripatransone: Scalinata del centro

Ripatransone: Vicolo del centro

Ripatransone: Vicolo del centro

…dirigendoci verso il vicolo più stretto d’Italia: soltanto 43 cm di larghezza!

Il vicolo più stretto d'Italia!

E qui Sgam-One ci racconta una leggenda appartenente all’antica storia del club:

“A regà…v’aricordate Robertone 3 anni fa? Quanno s’è ‘ncastrato ner vicolo…! N’annava ne avanti e ne indietro! Chi o’ tirava e chi o spigneva!” suscitando la curiosità e l’ilarità dei presenti.

Io non lo conosco personalmente, ma ho visto una sua foto sul sito del club…vale 5 di me messi insieme (come circonferenza!)
Come abbia fatto ad uscire da li, resta un mistero!
Ma Sgam-One, memore di quella sventura, stava per fare un’altra strada “A regà, se vedemo giù.
Io de li nun ce vengo!”
Ma alla fine, viste le nostre (e quelle degli altri presenti) insistenze, ha dovuto accettare la sfida e così…una strusciata di panza, una di culo, qualche scintilla, una grattata ai muri e una scorticata al gilet di pelle… “J’amo fatta!”

Ritorniamo quindi nel piazzale antistante il municipio, dove posteggiamo le moto e dove ci fanno trovare una tavolata piena di ogni ben di Dio: bruschette con olio della zona, salumi affettati, formaggio e vino della zona (sempre trebbiano), sulla quale ci fiondiamo come fossimo digiuni da settimane!

Ammazza che fame!

E qui, nella confusione generale, uno degli organizzatori ci richiama tutti all’attenzione:
ad un Carabiniere era stato appena rubato il cellulare di servizio…pregando chi lo avesse preso, magari inavvertitamente, di farlo ritrovare prima della partenza.

Ricicciato il cellulare (ma senza la sim), ripartiamo alla volta di San Benedetto…ma Mario ha qualche problema a far partire il Super Alce!
Altro che partenza al primo colpo…dopo 10 colpi ben assestati non voleva proprio saperne di mettersi in moto.
E così, mentre gli altri si avviano, noi iniziamo a fare il tifo per Mario dando consigli:
“Tira l’alzavalvoleee!”
“Chiudi la benzinaaa!”
“Pigia più forte con quel piedeee!”
“Daje, che te spignemooo!”
“Famme provà a meee!”
“Daje focooo!”
Mario, imperterrito, tenta almeno altre 4-5 volte, finché il monocilindrico prende vita e si lascia andare in una sfuriata liberatoria: “E girateve quanno ‘a devo mette in moto, che me portate sfiga e je mettete soggezione!”

Partendo dalle retrovie, riusciamo a raggiungere gli altri e a dirigerci finalmente verso San Benedetto, dove andiamo a fare una bella sfilata su tutto il lungomare richiamando l’attenzione dei numerosi bagnanti presenti, tornando poi al solito piazzale.
Nemmeno il tempo di sistemarmi, che un tizio viene verso di me, guarda Sara e, con mia grande sorpresa, mi dice “Io sono il primo proprietario della tua moto…non sapevo che fine avesse fatto, ma l’ho riconosciuta dalla targa!” e iniziamo a chiacchierare del più e del meno.

Il primo (?) proprietario di Sara

Anche se non sono convinto del tutto, viste alcune discrepanze: il suo nome non è riportato sul libretto e poi mi ha detto di averla venduta che aveva già 30 anni…ma adesso Sara ne ha 32!
Io l’ho presa nel 2009 dal vecchio proprietario che l’ha presa a sua volta nel 2001.
Forse avrà letto male la targa…!

Intanto vado a fare una capatina allo stand dello sponsor della manifestazione, la Simonelli Moto, dove era esposta una nuovissima California 1400 Custom.
La tentazione è forte…mi ci voglio sedere!

L'ammiraglia

Il sellino è un letto a 2 piazze, ma la sorpresa l’ho avuta togliendo il cavalletto: 300 kg e sembrava più leggera di Sara che ne pesa circa 170!
Così Rosario mi concede l’onore di salire sulla sua, che è la versione Touring, completa di parabrezza e borse laterali, che raggiunge i 350 Kg!

Io sulla California di Rosario

Io sulla California di Rosario

Intanto si avvicina l’ora di pranzo, per cui faccio un’ultima foto alla ‘coppia’ più impeccabile del raduno!

Sidecaristi

C’è ancora da effettuare la premiazione (gruppo più numeroso, partecipante più giovane, partecipante più anziano, gruppo con più donne, partecipante e gruppo venuto da più lontano).
Noi non ci aspettavamo alcun premio…ma ci sentiamo chiamare sul palco!
Con nostra grande sorpresa, io, Mario ed Alfredo, con Rosario sotto il palco a fare da fotografo, (Sgam-One avuto una improvvisa ‘riunione di gabinetto’!), saliamo a prendere la coppa sul palco…anche se non abbiamo capito cosa significasse!

Coppa...de che?

Sarà forse per la tenacia con cui Mario tentava di mettere in moto il suo Super Alce?
Mistero!

Alle 13 si va a pranzo…

Guzzisti a pranzo

Guzzisti a pranzo

Guzzisti a pranzo

…e, come volevasi dimostrare, la previsione fatta ieri da Sgam-One relativa all’abbondanza del cibo è stata azzeccata in pieno!

Menù

Salmone marinato

Gamberoni al lardo di colonnata

Impepata di cozze

Ravioli mare e monti

Fritturina dell'Adriatico

Dato che da Ascoli arrivano notizie poco rassicuranti relative al tempo (ragion per cui l’ex proprietario VERO di Sara, contattato da me telefonicamente, volendo venire a fare una capatina a San Benedetto in moto è stato costretto a rinunciare…per questa volta!), verso le 16 decidiamo di iniziare a caricare le moto, prendere un caffè al bar sotto l’albergo e, alle 16.30, di ripartire alla volta di Roma (Mario e Gio, come all’andata, si avviano 20 minuti prima).

Imbocchiamo la superstrada che conduce ad Ascoli Piceno e ci fermiamo ad una stazione di servizio per il rifornimento, ma poiché Mario e Gio ci hanno dato appuntamento all’area di servizio nei pressi di Arquata del Tronto dove ci siamo fermati all’andata e che dista 50 km da li, io ed altri decidiamo di posticipare il rifornimento.
Ne approfitta Sgam-One: “A Mà…che devi fa benzina?”
“No…la metto Arquata”
“E allora levate dar c…o!”
“Signorsì Presidente!”
Mentre Giacomo ne approfitta per allacciarsi le scarpe…sulla testata del Le Mans di Luigi!

Famme allaccià sta scarpa!

Il tempo è leggermente nuvoloso, ma in direzione di Ascoli è abbastanza coperto.
Ci dirigiamo così verso Ascoli e da qui riprendiamo la Salaria, dirigendoci verso Roma e percorrendo a ritroso il tragitto di ieri.
Mano mano che ci addentriamo nell’Appennino, il tempo inizia a peggiorare e cadono così le prime gocce.
Riusciamo però ad arrivare al luogo prefissato da Mario e Gio per l’appuntamento….ma di loro nessuna traccia!
Decidiamo di andare più avanti e così non ho il tempo ne di mettere l’impermeabile, ne di fare benzina.
Dopo circa 5 minuti inizia a piovere a dirotto, costringendomi ad una sosta forzata (con tanto di frenatone col cambio, visto che i dischi dei freni erano bagnati!) nei pressi di una vecchia casa cantoniera e facendomi così perdere contatto con gli altri…”Tanto prima o poi dovranno fermarsi anche loro!”
Riprendo il viaggio a spron battuto, ma mi sono dovuto regolare un attimo con la velocità quando ad una curva ho sentito Sara che stava perdendo aderenza!
Pian piano riesco a raggiungere gli altri che si erano nel frattempo fermati: Franco e Tania sotto un viadotto, Rosario e Sgam-One alla fine di una galleria, mentre Vincenzo e Sandra in una piazzola di sosta, avvisandoli che io proseguivo fino alla prima pompa di benzina per fare rifornimento.
Dopo un po’ ne trovo una e faccio il pieno: 10,3 Lt per 255 km!
Mi raggiungono gli altri che avevano indossato anche loro gli impermeabili…tutti, tranne Giacomo e Luigi, fradici dalla testa ai piedi!
Inoltre Giacomo, togliendo il casco, ha un occhio pesto: “Me so’ beccato qualche insetto nell’occhio…ammazza che botta!”.
Arrivati ad Antrodoco, riusciamo a trovare anche Mario e Gio…avevano fatto sosta e ne hanno anche approfittato, ad un Bar-pasticcerìa!
Ovviamente, ne approfittiamo anche noi per riposarci un po’ e toglierci gli impermeabili di dosso, visto che ormai era spuntato il sole e non c’era più una nuvola all’orizzonte!

Pit-Stop after the sgrullon!

Dopo pochi minuti ci raggiungono anche Alfredo e sua moglie, partiti alcuni minuti dopo di noi…erano completamente asciutti!
“Avete trovato acqua?” gli chiediamo.
“Si e no 3 gocce in 10 minuti!” risponde Alfredo con tono sarcastico!
“Noi di gocce ne abbiamo prese 3 milioni in 20 minuti…!”
“E ve sta bene…così ve ‘mparate a partì senza de noi!”
Ma come al solito, Sgam-One ha sempre la parola giusta per porre fine ad ogni discussione:
“Ma falla finita che te andavi talmente piano, che le gocce nun t’hanno pijato…ma er piccione è stato più veloce de te e t’ha cacato pure sul serbatoio!” indicando una cacca di piccione sul serbatoio!
I nuvoloni però restavano in agguato sulla cima della montagna e così Sgam-One ordina:
“Sbrigateve regà….damose!”
Da li ripartiamo verso Roma e, mano mano che ci avviciniamo al Raccordo Anulare, il gruppetto perde lentamente i suoi componenti che fanno ritorno ognuno a casa propria.

Che dire?
Ho fatto benissimo a non perdermi questo giro!
Anche se è stato un po’ massacrante per il tempo che abbiamo guidato (in totale, circa 12 ore secondo Rosario), mi sono divertito moltissimo, anche grazie alla compagnia della ‘Zoccola dura’ del club, sempre gioviale e divertente.
L’organizzazione del raduno poi, è stata pressocchè perfetta…passione, gastronomia, tradizioni e cultura si sono mescolate perfettamente in posti che meritano sicuramente di essere visti e rivisti.

Forse da qualche parte manca quel po’ di sintonia fra chi dice di occuparsi di turismo, che consente al viaggiatore di trovarsi immerso completamente in quella realtà, come se vi fosse vissuto da sempre.
La strada è lunga, ma si può crescere!

Al prossimo giro!