Di Ouday Ramadan
ARRIVANO I RINFORZI
Il 27 novembre Netenyahou, durante il suo discorso che annunciava la tregua con gli Hezbollah nel Sud del Libano ha pronunciata velatamente la parola d’ordine (ai gruppi terroristici in Siria) d’attaccare Aleppo nel tentativo di tagliare la linea di rifornimento alla resistenza libanese.
L’asse della resistenza insieme agli alleati della Siria ha confermato il suo sostegno all’esercito governativo e l’arrivo dei suoi rinforzi a nord e ad est di Hama, sui fronti a sud del Governatorato di Aleppo per far fronte agli attacchi di questi giorni. La fonte ha spiegato che altri rinforzi in attrezzature e personale arriveranno successivamente.
A sua volta, una fonte della Forza Quds del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche in Iran ha annunciato che quanto sta accadendo costituisce la ragione per il ritorno in Siria dei consiglieri militari iraniani che se ne erano andati anni fa quando la politica aveva iniziato a fare il suo corso. Tutto ciò, sottolineando che ci sono molti accordi che uniscono i due paesi riguardo il sostegno militare.
Da parte sua, l’esercito di Siria ha rivelato d’aver monitorato il movimento dei componenti il “Consiglio militare di Deir ez-Zor” sotto la bandiera delle “SDF “. L’esercito ha indicato che questo ‘consiglio’ (che riceve il sostegno americano) ha iniziato a muoversi per aprire un fronte contro i regolari governativi all’altezza dei sette villaggi della zona ad est del fiume Eufrate, nella campagna orientale di Deir ez-Zor. Nel frattempo, l’esercito siriano ha aumentata la sua prontezza al combattimento nella regione e risponderà con fermezza e violenza a qualsiasi tentativo d’attaccare il suo punto di presenza in quei luoghi e in generale nella Siria orientale.
In una dichiarazione rilasciata dal comando generale delle forze armate siriane, gli attacchi sono continuati nelle ultime 24 ore in collaborazione con le forze russe amiche, effettuando interventi concentrati, (aerei, missilistici e d’artiglieria) su siti terroristici, magazzini, linee di rifornimento e centri di movimento nelle campagne di Aleppo e Idlib. Questa reazione ha portato alla distruzione di 5 quartier generali del comando, 7 depositi di munizioni e vari di armi, oltre all’eliminazione di circa 400 terroristi nelle campagne di Aleppo e Idlib.