Di Vittorio Venditti
Il Molise Non Crescerà Mai
Su queste pagine s’è già parlato dell’argomento il cinque novembre duemiladiciotto e sei giorni dopo per ben altri motivi e siccome non c’è due senza tre, questo sfogo potrebbe sembrare ridondante, ma è come quei rimproveri o talune confessioni che periodicamente vanno rivisti e riproposti perché l’umanità, seppur redenta, resta peccatrice.
Oggi ne verrà raccontata una che ha dell’incredibile anche se in Molise e con certo ‘giornalismo’ è la ‘normalità.
Sabato scorso s’è tenuto un incontro sportivo, campionato del quale, (come per altri), questa testata segue gli eventi. La squadra locale ha giocato e purtroppo perso alle diciotto e trenta e siccome (praticamente in contemporanea) s’è disputato anche il match di un’altra disciplina nel quale è stata sconfitta la compagine campobassana con relativa rimozione dell’allenatore, la persona che s’occupa dei due club ha avuto il tempo di girare prima il comunicato relativo al secondo incontro, poi, verso le undici e mezza, quant’è accaduto in riferimento al primo match di cui sopra.
Per inciso: Risulta davvero difficile poter seguire in prima persona due eventi, quand’anche gli stessi si svolgano nella medesima località, ma in luoghi distinti e ben separati, a meno di non poter dimostrare d’avere peculiarità di bilocazione, a memoria di chi scrive riservate solo ad ormai Santi, ma tant’è.
Tornando a bomba. Nell’andare a visionare quanto proposto per la prima contesa, come di prassi se si pensa a quando nei giornali esistevano i correttori di bozza, lo scritto è stato rivisto e corretto, riscontrando che a proposito della squadra locale, chi ha redatto il pezzo aveva incluso sì, il nome della compagine del posto, ma abbinandolo all’allenatore esonerato dalla squadra di cui alla seconda partita andata male. Riparato l’errore, lo stesso è stato segnalato a chi aveva firmato quanto nel frattempo pubblicato dal presente telematico e dopo un sommesso diniego seguito dalla richiesta di scuse per lo sbaglio evidenziato, chi ha ricevuta la comunicazione ha conclusa la serata aggiungendo che avrebbe rettificato il tutto, (era passata mezzanotte da qualche minuto) e lo ha fatto, trasmettendo il messaggio d’errata corrige alle nove e diciannove della mattina seguente. Se a chi legge sembra normale, chi sta denunciando la questione non ha capito niente della vita.
Verso le undici poi, un successivo comunicato relativo al match che a seguito della sconfitta aveva (o come si scoprirà a seguire: avrebbe) visto l’allontanamento del tecnico ormai ex della squadra, ne ha rendicontato quanto da dire a proposito di com’è andata, evitando accuratamente di riferirsi all’estromissione dell’allenatore dei campobassani, anzi, qualche minuto dopo il primo, ‘mattiniero’ lancio, alle redazioni giornalistiche interessate è stata recapitata un’educata, ma perentoria richiesta di non tener conto del comunicato di dodici ore prima, aggiungendo che qualora quello fosse stato già messo in Rete, andava rimosso, suggerimento difficile da esaudire perché il cartaceo (magari già nelle mani dei lettori) sarebbe stato impossibile da recuperare e per quanto riguarda ciò che viene offerto via internet o solo a mezzo radio-televisivo, va detto che chiedere di non tener conto di quanto inviato dodici ore prima, sta a voler nascondere alla storia l’assassinio di Giulio Cesare. Risultato: gambatesanews, non volendo far brutta figura con i suoi pazienti, ma intelligenti quattro lettori, (esclusi i detrattori), non ha cancellato alcun che, segnalando con nota del direttore quanto si stava verificando, notizia confermata poi nel pomeriggio con l’annuncio della divisione delle strade tra società sportiva e chi ne ha gestita la sorte sul campo fino ad ora.
Per dovere di cronaca, va detto che in serata c’è stato un chiarimento tra le parti e la situazione è stata appianata perché tutti possono sbagliare ed una ‘facezia’ del genere, tale è, così deve rimanere. Resta l’amara constatazione del fatto che certe superficialità danno adito alla possibilità di rendere la comunicazione di fatti più o meno importanti, qualcosa di superficiale che spinge poi il pubblico, soprattutto se giovane e/o istruito, ad ignorare chi, avendo il dovere di divulgare quanto accade, con taluni comportamenti, s’abbassa al livello di quei contenitori di chiacchiere (non necessariamente di facciata), humus nel quale sguazza la politica che generalmente si nutre di tal linfa per poi neanche tanto di nascosto lucrare sulla vita di coloro che hanno la costrizione di lavorare per sé e per i mangiapane d’ogni risma che da quei parassiti che sono, corrodono e distruggono quel poco che una regione che non esiste, comunque potrebbe dare al consesso umano.
Giornalismo: Difficile Mestiere.