Di Vittorio Venditti
(Audio), Dall’Archivio Di Vittorio Venditti
(Foto), Presa Da Internet
… E IO PAGO!!!
da chi cerca di tenersi al passo con i tempi è difficile potersi aspettare uno scritto come quello che si sta leggendo.
Fatto sta che quando si parla di progresso nella tecnologia, va sempre tenuto conto il dover prendere le giuste e soprattutto dovute distanze da quanto impone lo ‘stato’ italico perché come minimo sotto c’è la truffa, l’estorsione o quantomeno l’appropriazione indebita.
E’ stato offerto un dettagliato resoconto qui, qui e per chiudere per il momento qui di quanto può capitare al cittadino, soprattutto se disabile, volendo adeguare la propria tessera sanitaria ai servizi moli e non si capisce bene fino a che punto sani, comunque offerti con tanto di presa per i fondelli dall’ASReM che se si vanno a leggere gli ordini del giorno del consiglio regionale, (qui e qui per chi vuole le prove), viene sottolineato ‘del Molise’ per chiarire ogni dubbio: “N. 8 Interrogazione con risposta orale, a firma dei consiglieri Gravina, Primiani e Greco, ad oggetto “Mancata attuazione dello scorrimento della graduatoria del concorso per Operatori Socio Sanitari indetto dall’ASREM Molise”;”, per eventuali lettori pigri o deboli di stomaco.
Si potrebbe richiamare l’ira di Dio in termini di collegamenti ipertestuali a quanto denunciato e a breve si farà il degno punto su ciò che è stato offerto come servizio migliore dal ‘muinicipio’ di Gambatesa a proposito della gestione di quello che viene fatto passare per ‘sito istituzionale’, ma questo punto particolare verrà trattato a suo tempo perché se il divertimento è tale, almeno va goduto. Per ora i quattro pazienti lettori di queste pagine dovranno accontentarsi (per non far indigestione) di quanto messo nero su bianco qui a proposito del tentativo d’imporre la casella di posta elettronica certificata (da privati) ad ogni cittadino, al di là di quanto si fa per gli ordini costituiti, cosa che evidentemente ha mietuto l’ovvio insuccesso, non tanto per la perspicacia degli italioti, quanto perché tal servizio (schifato persino in quelle bische ufficialmente definite ‘tribunali’ e verrà ripreso anche questo punto a seguire) ha un costo che non può venir delegato.
Dunque, tornando alla cosiddetta ‘carta d’identità elettronica’ e bypassando a piè pari quant’è stato infelicemente battezzato ‘spid’ che non ha nulla di veloce, ma tutto di lento, partendo dalla sua attivazione che è pure complicata, ecco che arriva la modernizzazione del documento che attesta l’identità di chi lo ha con sé, posto che la bugia non vi alberghi di fondo. Quest’imposizione in ossequio al progresso, se normalmente ha il suo costo, per chi vuole diffidare dello ‘stato’, ha un incremento di spesa maggiore per via del dover comprare dispositivi che servendo a leggere tal carta per inviarne i dati via computer (perché non sempre è possibile utilizzare la camera dello smartphone) al carrozzone cui si ha la costrizione di doversi connettere, vanno per l’appunto acquistati e poi gestiti mediante software ‘statali’ che pieni di ridondanze schifosamente burocratiche, impongono una penitenza ulteriore che invita a maledire i pezzenti che hanno il potere di dar fastidio, chiedendo a Dio per contrappasso il veder soffriggere questi malfattori in acido bollente per l’eternità anche perché tutto è basato su questa momentanea obbligata conclusione: