Di Marco Frosali
Raid A San Benedetto Del Tronto: Andata
Dopo 2 settimane di riposo forzato, causa maltempo, io e Sara torniamo a divorare un po’ di km approfittando del miglioramento meteo di questo week-end…e quale miglior occasione di fare una bella esperienza ad un raduno internazionale assieme ai soci più tosti e scalmanati che un moto club possa avere?
Si è tenuto infatti l’8 e 9 giugno a San Benedetto del Tronto, il 32° Moto Raduno Internazionale Moto Guzzi (32…come la mia età, come quella di Sara…una coincidenza?), organizzato dal club ‘Aquile Millenarie’ di San Benedetto e, dato che l’unico evento del genere al quale ho preso parte risale a circa 2 anni fa in quel di Ferentino, poiché lo zoccolo duro del club (o meglio: zoccola dura, come amano definirsi!) ha deciso di prendervi parte, controllati i miei impegni (a volte il sabato ho il turno in reparto all’ospedale) e verificate le mie condizioni economiche ho deciso di non perdermelo per nulla al mondo!
Io e gli altri 13 sventurati compagni di viaggio, stabiliamo il punto e l’orario di incontro sul sito del club e così sabato 8, ci incontriamo davanti al concessionario BMW di Via Salaria verso le 9.
I primi ad arrivare siamo io e Mario…
…il quale si è presentato niente meno che con un Super Alce del 1954…
…e in assetto da guerra!
Perché se guerra deve essere, a San Benedetto, guerra sarà!
C’è anche un altro gruppetto di motociclisti, ma con moto molto più recenti e sportive, che avevano un raduno verso Passo Corese.
Alla spicciolata, arrivano tutti gli altri…
…anche Franco (in compagnia di Tania) che, però, forse non ha capito che si tratta di un raduno Guzzi e si presenta con una BMW!
Intanto, qualcuno ha già qualcosa da ridire…
…Renzo infatti inizia a discutere con Mario sul perché gli altri abbiano stabilito proprio quel posto anziché la stazione di servizio suggerita da lui: “Ma proprio sto posto de ‘mmerda dovevate scegliere? Non c’è un bar, non c’è un cesso, non si può fare benzina…nun ce sta un c…o!”
Meno male che arriva The President (Sgam-one)…
…e blocca sul nascere la discussione: “Ahò, che cojoni…’amo stabbilito che ce fermamo a Passo Corese a pijacce er caffè, e daje!”
Alle 9.20, la formazione di partenza è la seguente:
Sgam-One e Michela – Moto Guzzi NTX 750
Mario – Moto Guzzi Super Alce
Vincenzo e Sandra – Moto Guzzi 850 T3
Gio – Moto Guzzi V7 Rossa 700
Adriano e Sig.ra (non ricordo il nome, pardòn!) – Moto Guzzi V11 Le Mans
Franco e Tania – BMW R 850
Renzo – Moto Guzzi Breva 750
Rosario e Michela – Moto Guzzi California 1400
Io e Sara (Moto Guzzi V50 III)
Intanto Mario e Gio si avviano con circa 20 minuti di anticipo, in modo tale da riprenderli all’altezza di Passo Corese.
Alle 9.40 il resto della troupe si avvìa e, fatto un pezzo di raccordo autostradale, usciamo all’altezza di Settebagni e ci immettiamo sulla Salaria.
Dopo circa 10 minuti riusciamo a raggiungere Mario e Gio e, dopo circa 40 km di viaggio, facciamo la prima sosta in un baretto, dove facciamo colazione, prendiamo un caffè/cappuccino ed espletiamo i nostri bisogni (per la gioia di Renzo!).
Dopo circa 20 minuti di pausa, si riparte alla volta di Ascoli Piceno, sempre lungo la Salaria.
Ad un certo punto, poco prima di Antrodoco osservando le montagne e i paesaggi circostanti mi sale lo sguardo sulla cima di una montagna dove c’è un bosco dalla forma alquanto anomala…avvicinandoci sempre di più, mi rendo conto che effettivamente formava la scritta DUX!
Aaaah!
Siamo finiti in un paese di boscaioli fascisti!?
Mi spiegano l’arcano Renzo e Mario: la scritta c’è dall’epoca di Mussolini e spesso, quando nevica e si scioglie la neve sulle cime degli alberi, il contrasto con la neve circostante è visibile anche da Roma!
Proseguendo lungo la Salaria e percorrendo le gole del Velino, ci fermiamo in una stazione di servizio nei pressi di Arquata del Tronto…
…dove Sgam-One sbotta: “Ahò, che via de ‘mmerda…pe’ 50 km n’amo trovato manco n’indicazione!
Me credevo d’essecce persi!”
Anche qui, dopo circa 20 minuti di sosta e fatto il pieno (a me solo 5,6 litri dopo 153 km!), riprendiamo il viaggio verso Ascoli Piceno.
Sara però inizia a riconoscere dei luoghi familiari: infatti ha bazzicato in quelle zone per ben 28 anni prima di cambiare aria e proprietario e così, ad un certo punto…inizia a singhiozzare per alcuni km (probabilmente era un po’ di benzina sporca!), fino al bivio per Comunanza-Amandola-Rocca Fluvione (Sara è di Comunanza, ma il secondo proprietario è di Amandola).
Poi nessuno ti crede quando racconti che le Guzzi hanno un anima!
Dopo questo ‘amarcord’, verso le 13 giungiamo ad Ascoli Piceno…
…dove parcheggiamo e pranziamo in un ristorantino nei pressi del Duomo.
Essendo ad Ascoli, pranzo rigorosamente a base di olive ascolane e cremini (io ne avrò mangiati almeno 20!)
Alle 14.30 ripartiamo alla volta di San Benedetto con Mario a farci da apripista…ci conduce verso la superstrada per fare presto, ma era chiusa!
Dopo aver girovagato alcuni km, riusciamo a prenderla più avanti, così iniziamo a subire la velocità stratosferica del Super Alce (al massimo 90 km/h!).
Alle 15.30, dopo aver percorso circa 230 km da Roma in 6 ore (soste incluse), giungiamo nell’area del raduno!
Dopo aver scaricato i bagagli in albergo, dato che avevamo circa 40 minuti prima che partisse il giro in moto, Sgam-One inizia a prendere i nominativi per l’iscrizione al raduno di tutti i componenti del club.
All’atto dell’iscrizione però, ecco il primo imprevisto ‘serio’: un motociclista che stava chiacchierando tranquillamente alcuni secondi prima, improvvisamente stramazza letteralmente al suolo.
Alcuni riferiscono che sembrava avesse avuto delle crisi convulsive…l’ambulanza arriva dopo nemmeno 2 minuti e, dopo averlo rianimato, nonostante sembrasse si sia ripreso, i medici lo hanno caricato su una barella portandolo in ospedale per accertamenti.
Dopo alcuni minuti di ansia per le sorti del ‘collega’, si inizia il giro.
Percorrendo il lungomare di San Benedetto, ci addentriamo nell’entroterra e facciamo tappa a Castignano, un paesino dalla caratteristica forma a piramide!
Qui visitiamo la Chiesa di S. Maria del Borgo, risalente al XIV secolo, sulla cui porta di ingresso campeggia il simbolo T (Tau) dell’ordine dei Templari.
Qui Rosario nota la prosperità della nostra guida turistica, ma avendo terminato la memory card della sua fotocamera, inizia ad assillarmi chiedendomi di fare delle inquadrature osè…che ho fatto con lo zoom, ma che evito di mettere per rispetto!
Comunque…hai capito Rosario, che occhio di ‘Falco’?
Il suo nick è proprio azzeccato!
Proseguiamo poi con la visita al museo ‘della civiltà contadina e artigiana castignanese’, dove sono esposti numerosi attrezzi tipici dei vari mestieri di una volta.
Intanto, sempre sotto lo sguardo attento e interessato di Rosario (e stavolta anche di Mario), la guida ci conduce ad assistere uno spettacolo rappresentativo di un duello medioevale…
…con tanto di sputafuoco!
Giungiamo così nel piazzale antistante la Chiesa dei SS Pietro e Paolo…
…situata nella parte alta del paese e da cui si può osservare tutto il paesaggio sottostante.
Qui ci viene offerto un rinfresco, a base di focaccia, salumi della zona, una zuppa di lumache, formaggio e vino della zona (trebbiano delle Marche)!
Dopo essere tornati ai nostri mezzi, verso le 18 facciamo ritorno a San Benedetto, creando il caos lungo le strade di campagna (eravamo scortati da poliziotti in moto ingaggiati dall’organizzazione!) riempiendo di nuovo il piazzale antistante l’hotel.
Qui decido di farmi immortalare sull’Ercole da Rosario.
Dopodiché io, Mario e Rosario decidiamo di andare a fare un aperitivo nel vicino bar, prima di cena…
…ma visto l’abbondante stuzzichino…
…più che aperitivo, sembrava un antipasto!
Alle 20 si cena, ovviamente tutto a base di pesce!
Le porzioni erano piuttosto abbondanti, tanto che Sgam-One lancia un’osservazione giusta:
“Ahò! Tutta sta robba 10 euro…figuramose er pranzo de domani che sta 30!”
La serata prosegue con la torta offertaci gentilmente da dei colleghi Milanesi, nostri vicini di tavolata (o meglio: gentilmente scroccata da Sgam-One), visto che uno di loro faceva il compleanno.
“Ahò, vabbè che fai gli anni…ma un pezzo de torta pure a noi no?”
“Vediamo prima se avanza” risponde il capobranco milanese!
“Se, allora stamo freschi…che ve vò avanzà co quee panze!”
E giù a ridere tutti insieme!
Nel dopo cena, tutti ad un locale all’aperto sulla spiaggia, il Sabya…
…dove tra luci soffuse, musica dal vivo, tavolini e fiumi di birra, trascorriamo il resto della serata, e dove Sgam-One inizia a digerire…
…mentre Renzo si appisola su una sdraio…
…mentre Gio e Rosario si cimentano in una gara tra club, consistente in uno slalom fra 6 birilli da far fare ad un copertone nel minor tempo possibile.
Ebbene, su 6 club ci siamo classificati al quarto posto: Gio è andato bene, ma poi Rosario, forse con ancora negli occhi le curve pericolose della guida di Castignano…è andato maluccio, mettendo come scusa un dolore lombare.
“Seee, tutte cazzate! E’ pecchè n’te sei fumato a’ sigaretta!” sentenzia Sgam-One!
Intanto ci arrivano buone notizie riguardanti lo sfortunato biker che aveva avuto un malore qualche ora prima, e tutti ci lasciamo andare in un applauso liberatorio…Auguri!
All’una di notte la stanchezza inizia a farsi sentire, così ci incamminiamo verso l’albergo, ma notiamo una Guzzi un po’ particolare e, per 5 minuti, iniziamo ad osservarla minuziosamente facendo commenti personali….per me, onestamente, vale la celebre frase di Fantozzi quando giudica il film della ‘Corazzata Potemkin’: è una cagata pazzesca!
Così, come per l’andata al locale, anche al ritorno sfidiamo la sorte rischiando di essere investiti più volte sulla pista ciclabile, soprattutto Sgam-One: “Ancora in giro stanno sti ciclisti? Ma quanno se vanno dormì?”
Riusciamo così a rientrare in albergo verso l’1.15 e andiamo di corsa a dormire…ma per qualcuno, la serata sarà tutt’altro che riposante!
A domani!