Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
Arrivano Gl’Invasori!
Approfittando di un accenno di discorso in merito, proferito dal Candidato Pasquale Abiuso nel bel mezzo di una “chiacchierata politica”, eccomi oggi a provare a tediarti con un argomento di cui si parla da tempo, ma chissà perché, molto in sordina:
La costituzione della “Moldaunia”.
Si tratterebbe di una macroregione, composta, oltreché dal Molise, da parte della provincia di Benevento, (quella che affaccia sulla valle del Fortore), e buona parte della Capitanata.
Cosa valida?
Non so perché, ma ho la strana sensazione che con un’operazione del genere, se prima noi molisani contavamo quanto il due di spade quand’è briscola denari, arriveremmo ad essere calcolati alla stessa stregua dell’elastico che tiene insieme il mazzo di carte, quando non utilizzato per giocare.
Sono cattivo?
Forse un po’ sì, ma se sono cattivo, perché tutto questo “entusiasmo” nel parlare di un simile argomento?
E poi, chi ha realmente interesse a che un progetto del genere venga portato a compimento?
Il solito ben pensante, starà già cercando di tacciarmi d’ipocrisia, vedendo che non parlo di “aumento di criminalità” ed argomenti affini.
Sai, che io reputo il nostro ben pensante, persona generalmente molto al disotto del limite di guardia, da non superare a scendere per non essere considerati stupidi, perciò, passo ad argomenti più seri, da utilizzare a favore della nostra piccola, scassata e derubata regione.
A mio avviso, (e vorrei vedere chi riuscisse a contraddirmi), si vorrebbe la Moldaunia, a solo vantaggio di coloro che dovrebbero entrarne a far parte, sganciandosi dalle regioni limitrofe per accorparsi al nostro piccolo Molise.
Qui, elencherò una sola ragione, ma essenziale per spiegare in che modo chi viene vorrebbe continuare a sfruttarci, stigmatizzando allo stesso tempo, l’immobilismo dei politici molisani, poco inclini a risolvere i problemi per i quali vengono pazientemente eletti, molto portati a pensare esclusivamente, proprio e soltanto ai benefici, ricevuti con l’elezione.
L’USO E L’ABUSO DELL’ACQUA MOLISANA.
Senz’altro saprai che da anni, se non da decenni, è in atto una diatriba tutta italiana, che prevederebbe che le regioni Puglia e Campania, in nome di una non meglio specificata “solidarietà fra regioni”, possano gratuitamente saccheggiare le sorgenti idriche molisane, lasciando al molise l’onere della gestione, a loro favore, di reti che messe a confronto con la groviera, risultano avere un numero di buchi, di gran lunga maggiore.
Così, si è fatto per le sorgenti del fiume San Bartolomeo in zona di Venafro, con il dirottamento di buona parte dell’acqua verso l’acquedotto che serve Napoli e d’intorni.
Così, in tempi precedenti, si è fatto con il costruire la diga di Occhito,
forse bella da guardare dalle nostre finestre, (o, più verosimilmente per i turisti, dai nostri “Bel Vedere”), ma sicuramente nociva per il clima della nostra zona, e soprattutto, costruita in terra molisana, ma utile esclusivamente alla provincia di Foggia.
Così, dopo quarant’anni di schermaglie politiche, si è fatto a Chiauci (IS), dove, per abbeverare la piana abruzzese di cui è stato, (e secondo me è ancora) Re l’ex ministro e parlamentare democristiano Remo Gaspari, per capirci: la piana di Gissi (CH), si è costruita una diga simile a quella di Occhito, con gli stessi vantaggi, donati a terzi, e gli stessi svantaggi, lasciati agli autoctoni.
Da un po’ di tempo però, il politico molisano, forse perché pizzicato in vario modo da chi, come il sottoscritto si sta stufando di questa situazione, ha cominciato a far valere le ragioni di noi, gente generosa, tanto da urtare la suscettibilità di chi, vistosi scoperto con le mani nella marmellata, non solo non si pente di quanto ha finora rubato, ma pretende pure di avere ragione.
Da sempre, chi si ritiene più forte pensa di poter mangiare chi è più debole o più stupido.
Detto questo, viene naturale pensare che visto che il Molise incomincia a pretendere che venga corrisposto il Giusto per quanto finora prelevato gratuitamente, si debba ricorrere all’unica soluzione attuabile in tempo di pace: entrare a far parte della comunità ostile con un numero di abitanti superiore a quello dei componenti della comunità stessa e di conseguenza, assumerne il comando e così, continuare a portare avanti i propri affari in maniera indisturbata, legittima e cosa più importante, in disturbabile; insomma: Continuare a fare “Politica”.
La Fisiologia definirebbe questo modus operandi:
“Allarme Cancro”.
E chi potrebbe smentire una tal similitudine?
So d’insultare la tua intelligenza, ricordandoti che le leggi elettorali sono basate sul numero di chi vota; so anche che tu, prima di me, avrai già calcolato che se si dovesse verificare una simile iattura, noi rimarremmo completamente senza rappresentanti, assunto che già oggi, almeno da queste parti, già non fossimo in queste condizioni.
Il molisano medio, almeno quello che vive in paesi come Gambatesa, più che pensare al bene comune pensa al proprio tornaconto; questo è, per esempio, il motivo per cui Gambatesa, ancora una volta, non avrà rappresentanti in seno al consiglio provinciale.
Se questo è l’andazzo, atteso che si costituisca questa Moldaunia, secondo te, a chi ci dovremmo poi rivolgere, quali nostri rappresentanti più vicini, a politici beneventani, o più sicuramente a rappresentanti della Daunia, o, più propriamente, di Foggia?…
In definitiva:
Posto che la classe politica molisana abbia un sussulto di dignità, faccio appello ad essa, affinché:
dopo aver regalata la nostra acqua alle altre terre,
dopo aver regalata la nostra economia a criminalità ed affaristi provenienti da fuori confine,
dopo aver prostituite le nostre campagne agli scaricatori d’immondizia di ogni genere, non certamente indigeni,
sia in grado di non regalare anche i nostri simboli, poca cosa, ma ancora nelle nostre mani.