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ASReM: Disservizi ‘Culturali’

Di Vittorio Venditti

Non C’E’ Due Senza Tre: Basterà?

Se è vero che quando si pensa d’aver toccato il fondo bisogna comunque stare attenti perché si può sempre sentire chi bussa da sotto, dopo la prima e la seconda, ecco la terza puntata di una vergognosa saga che non finisce di stupire.

ASReM

Può dunque capitare di dover recarsi al P. O. Cardarelli di Campobasso per entrare a far parte delle liste d’attesa che in questo periodo vanno tanto di moda nelle discussioni politiche e non. Arrivando al recinto che delimita l’area ospedaliera verso un normale mezzogiorno di pioggia, avendo il diritto di poter parcheggiare nei posti riservati agli invalidi e provando ad oltrepassare la sbarra che delimita l’ingresso, ci si può tranquillamente trovare di fronte all’impossibilità di vedersi aprire la stessa, per cui l’utente ha la costrizione di tornare indietro per poter parcheggiare l’auto in un luogo anche abbastanza lontano e per evitare di bagnarsi unitamente a chi fa da assistente, manda tal persona (che per inciso ha settantasette anni d’età) da sola ad espletare la pratica in tema, evitando a questa anche di dover rallentare sotto la pioggia scrosciante, così da bagnarsi un po’ meno.

Tesserino Europeo Per Il Parcheggio Degli Invalidi

Così, l’utente in attesa inganna il tempo telefonando a quel numero interno all’Azienda Sanitaria regionale Molisana che nelle precedenti puntate è stato segnalato come l’unico che ha risposto. Dall’altro capo del telefono, il medesimo interlocutore ricorda d’aver già discusso con l’utente e chiede se poi lo stesso sia stato richiamato dai vertici ASReM come pattuito, ricevendo la risposta negativa. L’utente passa a seguire e denuncia l’accaduto, segnalando anche la sua posizione del momento e l’interlocutore, dopo aver espresso il disappunto per il disservizio appena riferito, rassicura, 1°: che avrebbe girato a chi di dovere l’ennesima denuncia, 2°: che comunque avrebbe sollecitato colui che avrebbe dovuto discutere con l’utente quanto pregresso.

A questo punto e con massimo garbo e positività, l’utente ha chiarito che chi non vede può comunque parcheggiare lontano dal luogo di destinazione e nonostante il maltempo, raggiungere il posto ove risolvere i suoi problemi. Cosa sarebbe accaduto o come finirebbe se al posto dell’utente ‘scassa zebedèi’ in questione, il problema fosse occorso ad una persona in carrozzina et similia?

Per la cronaca: L’esame di rettoscopia richiesto dall’utente per controllo dopo un passato tumore per fortuna benigno, è stato fissato per il prossimo undici marzo duemilaventicinque.

Alla Faccia Della Dirigenza ASReM E Del Lavoro Dichiarato Per Snellire Le Liste D’Attesa.