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GambatesaBlog Chiama? gambatesaweb Risponde!

Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria

Finalmente Qualcuno Si Sveglia!

Castello: del 3 giugno 2011

Oggi, su richiesta di Luca D’Alessandro, devo stravolgere i miei piani e tornare a parlare dello sviluppo, anzi, del mancato sviluppo di Gambatesa e dell’economia dei gambatesani, presentando come argomentazione tutta una serie di foto e di link, che la dicono lunga su quanto trattato in merito, da quest’inutile sito.

Come detto devo farlo, visto che ieri sera, nell’inviare un sms a Luca per complimentarmi innanzitutto per l’articolo, ma più generalmente per il fatto che il Nostro abbia riscoperta la reale ragione dell’esistenza e dell’uso dei blog, mi sono sentito rispondere che: “Visto che anche tu la pensi così, perché non riprendi il mio articolo?”.
Io lo riprendo con piacere, ovviamente però da “Voce Fuori Dal Coro”, non dovendo sottostare a certe “Libertà”, ma potendo gestire la mia a mio modo ed a mio piacimento.

Mi sono complimentato con Luca per l’articolo Siamo seduti su una miniera, ma nessuno lo sa! | GambatesaBlog.info, (articolo che ho rimesso in link all’esame della tua intelligenza, articolo che t’invito a leggere perché fatto bene), con la massima sincerità, perché è vero che siamo seduti su una miniera e non sappiamo sfruttarne le potenzialità.

Ma chi dovrebbe farlo?
Normalmente proprio chi opera sul campo!

“Generalmente non mi capita spesso di raccontare storie che mi sono accadute personalmente ma questa volta devo farlo…”.

Che volevi che lo facessi io?

Castello, Com'è Oggi, del 8 giugno 2012

Chi fa il volontario al Castello?

Sala Del Castello, del 14 maggio 2011

Chi guida i turisti così bene da riceverne mance ed incoraggiamenti e sproni a far meglio e di più?

In questa mia prima farneticazione sul destino che certa gentaglia voleva riservare al nostro maniero, al di là dell’aver detto esplicitamente da chi partiva la richiesta di espettorare sull’argomento, (quindi, se il municipio ha tante colpe, almeno evitiamo di dargli quelle che non ha), io proposi la soluzione per permettere un lecito e giusto guadagno a chi fosse entrato a far parte di quell’organizzazione che oggi assiste coloro che vogliano ammirare le opere d’arte esposte nel nostro Castello, oltre, (e dice bene Luca), al panorama invidiabile che Gambatesa può proporre.

risultato?

Che qualche giorno dopo la pubblicazione di quanto appena riproposto, nel bel mezzo dell’azione di “convincimento” che poi avrebbe portato allo status quo, una stupidina che pensava d’impaurirmi con parole veterocomuniste, parole che su una bocca inutile come quella hanno suonato in maniera stonata, (per non infierire), con quell’arroganza tipica di quella gente frustrata che diversamente non arriverebbe a nulla, mi ha esplicitamente intimato di non occuparmi più di quanto si stava facendo, con queste parole: “Non ti permettere di farlo! sono stufa di leggere tutto quello che succede a Gambatesa, ascoltato nei bar, sui blog; la devi smettere! io, quando vedo queste cose m’incazzo!
Non ti azzardare a farlo, Perché se lo fai ti denuncio!”, (Qui trovi la cronaca del fatto).
Circa un anno e mezzo dopo, un altro cretino che vive a Gambatesa da meno tempo di me, e che per le sue origini nulla ha a che vedere con il nostro paesello, ha parlato dei Bar, come di luoghi dai quali si mandano messaggi a tutt’Italia.
A costui, io ho ricordato che quei messaggi vengono normalmente letti in tutto il mondo; (qui ciò a cui mi riferisco).

Per inciso e con una spettacolare cabrata:

Sono abituato a trattare con le Donne perché le valuto superiori a noi maschi, e considero donnaccole di quella risma come il due di spade quand’è briscola denari, e se non scrivo più del Castello, è proprio perché ritengo il problema risolto, atteso che quanto dovevo proporre l’abbia già proposto e che ora, spetti esclusivamente a chi opera nel maniero medesimo, organizzarsi e trarre il giusto frutto da un così valido lavoro.
Io un lavoro ce l’ho, in famiglia non si conosce disoccupazione e spetta a chi un lavoro deve averlo, crearselo, possibilmente facendolo da sé ed affondandone le radici in qualcosa di concreto, quindi, più che indicare una soluzione, a me non compete altro in materia.
Non scrivo più di quanto succede intorno al Castello,

Castello, Visto Da Largo Castello, del 5 marzo 2013

Castello, Visto da Vicolo Palazzo, del 5 marzo 2013

(tranne nel caso in cui accadano cose che puoi vedere in foto), perché ritenendo che la gestione di questo monumento sia ormai una valida realtà, come avviene per tutto il resto che scrivo a proposito di appuntamenti e turismo, credo che quanto da pubblicare mi debba essere inviato da chi a voglia di farmene scrivere, (vedi quanto espettorato su Nicola e Manuel Concettini).
Ancora oggi però mi chiedo il perché di una reazione così veemente: Saranno altri e ben nascosti, gl’interessi che con la scusa della gestione del Castello, si vogliono raggiungere?
Non lo so e sinceramente, finché il problema non verrà a galla, non m’interessa neppure svolgere indagini in merito; fatto sta che la mia proposta, in altri luoghi è realtà e porta pane, a Gambatesa è semplice chiacchiera al vento.

Uscendo da questa digressione e tornando a volare alti, ti spiego in sintesi come e perché sono arrivato a parlare di Nicola e Manuel e di Umbria Jazz.
Nicola per l’appunto, domenica diciannove maggio, con tanta buona educazione ed umiltà, mi chiamò al telefono, pregandomi di scrivere qualcosa per aiutarlo a raggranellare quei voti che di lì ad una settimana lo avrebbero portato, insieme al fratello ed ai loro amici, a vincere la gara alla quale stavano partecipando,per poter andare ad esibirsi a Perugia i prossimi sei e sette di luglio, data che spero servirà anche a noi per dar loro un’ulteriore spinta verso il giusto successo, atteso che quando si parli di gambatesani, tutti e dico tutti, dovremmo essere uniti nella spinta da dare a costoro.
Il resto è storia e chi vuol bene ai nostri amici sa che deve fare tutto ciò che è in suo potere per vederli il più in alto possibile.

Tornando però allo scritto di Luca, ferme restando le mie convinzioni in merito a quanto esposto e per ciò che concerne l’utilizzo a fini di guadagno dei siti internet e dei blog in generale, va aggiunto che l’ostracismo al quale sono giornalmente condannato da chi si deve nascondere e non vuole assolutamente che si parli di Gambatesa, sia per calcolata convenienza, sia per stupidità e gretta ignoranza, se non ferma il mio Dire, potrebbe farlo generando qualcosa di deleterio per il povero Luca, il quale, finché scrive contro il municipio e l’attuale amministrazione viene plaudito, ma non lo sarebbe se si azzardasse ad essere obbiettivo, visto che il suo blog è tenuto in piedi proprio da uno dei due idioti che, per la mia ferma volontà di scrivere tutto, ma proprio tutto ciò che accade a Gambatesa, ha avuto l’ordine di allontanarmi ad esempio dalla squadra di Capodanno, (qui la cronaca di quei giorni).
L’altro imbecille invece, si è associato al primo ed al mandante di costui, semplicemente per il fatto che avevo parlato bene di quanto fa la Polisportiva Di Gambatesa, per giunta lamentandosi poi su facebook del fatto che io lo avessi apostrofato con termini poco piacevoli ed appalesandosi, (io non avevo fatto il suo nome in quel, come in questo caso), facendo passare gli insulti per vanto, (qui quanto appena riferito).
Da dire che la reazione di quest’insulso, è avvenuta proprio per colpa di Luca che ha pubblicato quanto appena proposto sulla sua pagina facebook, ritirando lo scritto immediatamente dopo, (formula un po’ vigliacca ma…).
Già, ma tolto il modo di comportarsi di Luca, nel caso dell’altro tizio parliamo di un imbecille…

Potrei parlare di cose fino a ieri pubbliche ma oggi ritenute private, cose che però metterebbero in bella mostra Gambatesa, urtando la suscettibilità di chi, una volta padrone della Parola, oggi si vede scavalcato dalla messa in pratica della vera democrazia, consistente nella possibilità di dire ciò che si pensa, magari criticando chi non vorrebbe che ciò accadesse; tenendomi nel pubblico, andrò solo a riprendere ciò che non si è fatto a favore dei camperisti al loro arrivo a Gambatesa prima di capodanno, (qui i fatti), stigmatizzando l’accaduto come qualcosa d’increscioso che, chi vuole vedere lo sviluppo del turismo nel nostro borgo, anziché colpevolizzare il municipio, dovrebbe tenere in debita considerazione, assunto che sia lui e pochi altri, ad ergersi a custode della tradizione di Capodanno, salvo poi dimenticarsi di accogliere con la giusta squadra i convenuti, lasciando l’incombenza ad uno sparuto gruppuscolo di pazzi, che con l’appoggio di chi ti tedia, hanno messa in piedi una squadretta terra terra, capace di far divertire (per loro stessa ammissione) gli astanti, squadra che per ragioni di lavoro dei propri componenti, è stata costretta a cessare il casino alle due e mezza di notte, con sommo dispiacere per i nostri amici camperisti, gente che avrebbe voluto che restassimo lì fino al mattino successivo.

Aggiungiamo ora il carico da undici: Da quanto tempo ti sto tediando con le notizie a proposito della Via Francigena del sud?
Se non consideriamo gli innumerevoli articoli proposti Dal mio collaboratore, il Giornalista Stefano Venditti, quella che ti ho appena proposta è la farneticazione da dilettante che meglio la dice su come viene trattato il problema a Gambatesa, sì: Dal municipio che nulla ha deliberato in merito, ma anche dai privati che nulla investono, (tranne Michele Mucci al Tredici archi, e Giuseppe Candeloro (‘Mbè’Mbè) a Gambatesa centro), per creare punti di accoglienza e ristoro per gli eventuali turisti che volessero venire a visitare la nostra realtà.
Ricordo a me stesso che municipi a noi vicini hanno lavata la faccia ai propri concittadini con qualche delibera.
Jelsi ha fatto di più: L’ultima trovata di questi nostri vicini, è consistita in quanto riportato in questo scritto, da poco posto anche al tuo esame.

E da noi si ostracizza chi, con i propri mezzi e senza chiedere alcun contributo, prova a pubblicizzare quanto accade nel proprio paese…

E’ colpa mia se a Gambatesa esiste una frangia di sottosviluppati, o peggio: Interessati e forse prezzolati da altri che ne hanno interesse, capace solo di frignare e schivare in tutti i modi la possibilità di rimboccarsi le maniche e creare il proprio futuro, magari investimento da lasciare in eredità ai propri discendenti, dando fastidio a chi, capito l’andazzo, sta cercando proprio di percorrere quella strada, fregandosene altamente delle intimidazioni e delle minacce più o meno velate, proposte, (quasi imposte), dai fessi appena citati?

Per chiudere, come ho detto agli amici di Toro, lottiamo seriamente e pubblicizziamo ciò che accade nelle nostre case senza timori reverenziali verso questo o quel notabile del paese, soprattutto quando questi sedicenti personaggi importanti non hanno nulla a che vedere con il nostro borgo ma sono stati da questo accettati comunque; (qui il resoconto di quanto scritto ai toresi); è questo il modo per iniziare a crescere, al prezzo di duri sacrifici, fatti però con la consapevolezza di ciò che si andrà a guadagnare in futuro.

Ciò, è quanto Sull’argomento, nel tempo ho gridato nel deserto.
Ciò, è quanto, su richiesta di Luca, (che ora si pentirà amaramente di averlo fatto), avevo da dire in merito.

La risposta è data e non replicherò, visto che ho detto ciò che avevo da dire.