Di Monica Surace
(Postilla E Domanda), Di Vittorio Venditti
“Un ringraziamento alla Struttura Commissariale e stima rinnovata nei confronti dei due commissari che con le loro dichiarazioni, hanno semplicemente accelerato i tempi per fare il punto sulle liste d’attesa in Molise, tematica al centro dell’attenzione in tutt’Italia”: così il direttore generale dell’Azienda sanitaria regionale del Molise Giovanni Di Santo, in apertura della conferenza stampa indetta questa mattina presso la sede di via Ugo Petrella a Campobasso.
Un’occasione anche per contestare il servizio giornalistico della trasmissione Mediaset ‘Fuori dal Coro’ che non ha rispecchiata la realtà dei fatti. Contributi che in qualche modo, mettono in discussione le attività dei direttori generali, ledendo le immagini delle aziende sanitarie e per cui la FIASO ha già adito alle vie legali.
“Sono stato sempre disponibile – ha spiegato il dg Di Santo – ho anche dato appuntamento ai giornalisti di Fuori dal Coro per un’intervista, ma non si sono presentati”. Una premessa necessaria prima di soffermarsi sull’argomento cardine della giornata: liste d’attesa ed abbattimento delle stesse.
“Quando ci siamo insediati, lo scorso ottobre – ha rimarcato il vertice ASReM, affiancato dal direttore sanitario Bruno Carabellese e dalla direttrice amministrativa Grazia Matarante – abbiamo scoperto che vi erano circa 70mila prestazioni in attesa e 300 agende personalizzate, ognuna facente capo ad un medico. Non esisteva un CUP regionale e le prenotazioni non avvenivano secondo un idoneo codice prescrittivo: U per le urgenti, B per le brevi, D le differite, P per le programmate. Non vi era controllo degli iter, dell’attività libero professionale (c.d. Alpi) e delle visite effettivamente espletate o sospese ad horas per assenza improvvisa del medico. Abbiamo quindi lavorato tempestivamente sul Centro Unico di Prenotazione, sulla riorganizzazione delle agende, sull’appropriatezza prescrittiva e sul governo della domanda e sulla prelista, cioè sulla presa in carico del cittadino. Con delibera 736 dell’11 ottobre 2023, abbiamo istituita la cabina di regia: un gruppo di persone impegnate sullo smaltimento delle liste d’attesa. Successivamente abbiamo data vita al nucleo sull’appropriatezza prescrittiva e alla commissione HTA per l’acquisto di importanti attrezzature ed ancora, non potevamo non soffermarci sul tempario, cioè sui tempi necessari per l’espletamento di una visita, da eguagliare su tutto il territorio regionale per poter così calibrare anche il numero di prestazioni da assegnare a ciascun professionista, e su questo stiamo aspettando che sia decretato dagli organi al di sopra dell’azienda. Quanto al privato accreditato – ha continuato Di Santo – è presente già da mesi nelle nostre agende. Queste ultime a volte risultano sature e se capita di non riuscire ad offrire delle visite all’utenza molisana è perché mancano specialisti. È il caso, ad esempio, della ecografia muscolo tendinea, prestazione che forse effettua qualche radiologo, ma che di fatto non rientra neanche nelle 69 traccianti delle liste d’attesa e che non risulterebbe neppure mai richiesta presso il CUP. Questione affrontata dalla trasmissione ‘Fuori dal Coro’ che ancora una volta ha voluto mettere alla berlina la sanità molisana. Quanto ai pazienti neoplastici li prendiamo direttamente in carico, con una priorità assoluta. Tutto questo non vuol dire che non abbiamo criticità, ma con fermezza possiamo affermare di aver raggiunti risultati importanti. Tante prestazioni prima non erano incluse nelle agende, ora sono presenti ed erogate nei tempi giusti. Infine, con riguardo alla spesa, oggi per il recupero delle liste d’attesa abbiamo bisogno di 1milione e 200mila euro, ne abbiamo speso 600mila, quindi ben oltre il 2%, siamo al 50%. Questo è il nostro impegno, la nostra incondizionata disponibilità in un lavoro continuo, in sinergia con la struttura commissariale e la Regione Molise per garantire una sana sanità all’utente molisano”.
È quindi seguito un approfondimento sui numeri, affidato al responsabile dei sistemi informatici aziendali Raffaele Malatesta che mostrando i dati presenti nell’area ‘Amministrazione trasparente’ del sito dell’ASReM, ha illustrati i passi in avanti fatti nell’ultimo anno sul governo delle liste d’attesa in regione.
Dunque, ora vi dobbiamo anche credere? Chi scrive, (anche lui Voce fuori dal coro probabilmente da prima di quelli più famosi), incallito utente di quanto offre la medicina ufficiale da più di mezzo secolo, conoscendo bene l’andazzo ed avendone rendicontato dopo tante volte, prima lo scorso sedici, poi il successivo ventitré ottobre, addebitando i disservizi d’elementare importanza posti sotto inchiesta a limiti culturali propri di chi opera in questa regione, non avendo ricevuta risposta da almeno uno dei fotografati di cui sopra, ma in grado di dimostrare con registrazioni di telefonate e presenze allo sportello di via Petrella che le uniche reazioni ottenute in riferimento a quanto lamentato, sono state di rivoltante burocrazia, (non si può rispondere che per ordinare agli sportellisti un’elementare alternativa alla consegna di un foglio di carta, bisogna che venga prodotto un progetto), quell’utente ancora si chiede e vi domanda:
Ora Vi Dobbiamo Anche Credere?