Di Luca Giordano
Usciti dalla sala cinematografica dopo aver visto l’ultimo film di Paolo Sorrentino: ‘Parthenope’, si ha l’impressione d’aver assistito a un film buono, ma non memorabile. Occorre del tempo per capire il senso di questa pellicola quando tornano alla mente frasi o citazioni espresse dagli attori, dire che ha una grande profondità, quasi impossibile da cogliere al momento.
L’eterna dannazione degli uomini, da sempre e per sempre sarà l’inesorabile trascorrere del tempo nel quale la giovinezza dura quanto un battito di ciglia ed è questo l’elemento portante del film che vede la protagonista ‘Parthenope’ (nata nelle acque di Napoli) vivere la sua vita tra alti e bassi, con amori che finiscono ed altri che iniziano. Poi la sopportazione e l’accettazione della perdita di una persona cara (cosa che prima o poi capita a tutti), la ricerca di sé stessi nella vita adulta con la conseguente carriera lavorativa da inseguire prima di diventare vecchi e fare i conti con i propri rimpianti di una vita ormai vissuta.
Questo e non solo, è ‘Parthenope’, l’ultimo lavoro di Paolo Sorrentino (magistrali le scenografie e la fotografia del film) che s’eleva ancora una volta dal piattume del cinema dei nostri giorni.