Di Vittorio Venditti
Giada Reale, A Casa Di Un Fascista
Questa sera, ho ricevuto un Piacevole Disturbo, proprio mentre stavo cenando.
Che è successo?
L’Invasione dei cosacchi?
Nò! qualcosa di veramente civile: l’incontro nel discorso, fra modi di pensare diametralmente opposti, che però, hanno trovato un minimo di quadratura, a dimostrazione del fatto che, discutere civilmente, (quindi: fare Politica), da che mondo è mondo paga.
Accompagnata da due persone, (di cui una, è un mio amico, giovane-vecchio “pellaro”), si è presentata a casa nostra Giada Reale, candidata alle prossime elezioni provinciali, secondo quanto puoi vedere sui comizi elettorali.
All’inizio, giusto è sembrato a me e alla mia famiglia, accogliere in casa una persona che, pur presentandosi in questua di voti, è sembrata da subito la cosiddetta Ragazza della porta accanto che, (magari), aveva finito il sale e te ne veniva a chiedere in prestito, con la giusta, e non ostentata Buona Educazione.
Da buon Ulisse però, ho pensato di non lasciarmi scappare una così ghiotta occasione di confronto, per cui, dopo i normali convenevoli, prima che lei cominciasse col solito discorso di routine, l’ho presa in carico, chiedendole che cosa, (se eletta), avrebbe voluto fare, arrivando a sedere un seggio in quello che, come ormai sai, ho sempre ritenuto “un ente inutile come la Provincia di Campobasso”.
Con una naturalezza disarmante, propria dell’età della Nostra, mi sono sentito rispondere senza troppi giri di parole che lo scopo della sua candidatura, era principalmente mirato ad aiutare i giovani nei loro diritti primordiali, quali, ad esempio, quello allo studio senza troppe vessazioni ed imposizioni.
Giada, mi è sembrata altresì Sveglia, quando le ho obbiettato che il suo status di studente in loco, sarebbe radicalmente cambiato nel caso in cui avesse, (come ovvio), continuati gli studi fuori regione, non vedendo, (a mio avviso), per lei, sbocchi di studio presso la locale università, ciò, a meno che Giada stessa non avesse deciso di percorrere la carriera del “politico puro”, (vedi Massimo Dalema), politico che, per sua stessa ammissione, oltre a tal “mestiere”, nella vita non ha fatto altro.
La Nostra, sempre con la naturalezza che si può leggere nelle parole di chi ti risponde, senza per altro dover guardare l’altra persona negli occhi, ha semplicemente detto, (in sintesi) che, se si vuol portare avanti un progetto con impegno, nella vita, c’è la possibilità di farlo, magari a costo di sacrifici, ma, sicuramente, senza perdere di vista ne l’obbiettivo particolare, ne la vita, intesa nel senso generale del termine.
In definitiva:
Il discorso mi sembra assolutamente convincente, soprattutto perché proposto da una Ragazza di diciotto anni; un discorso, sicuramente molto più convincente ed al passo con i tempi, di tanti discorsi, proposti: in generale: da sempre; in particolare, durante questa campagna elettorale.
Per questo:
In Bocca Al Lupo, Giada!
Stando anche ai numeri, da te proposti come obbiettivo di quorum da raggiungere, la vedo “brutta”.
Vedo però, al di là di questa tornata che ha come obbiettivo il rinnovo di un inutile consiglio, una bella prospettiva per te ed il Tuo modo bello di far politica.
Ciò, sicuramente ti servirà a crescere ed a forgiare in te le giuste idee da proporre in futuro, con la speranza che i tempi e le circostanze ne preservino la genuinità, non annacquandole con veleni, magari utili alla Tua futura carriera, ma sicuramente deleteri per chi crede o crederà nel Tuo operato.
Vai Avanti Così!!!