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ALIMENTAZIONE: BOOM DI CIBI ULTRA-PROCESSATI SPINGE IN ALTO L’OBESITA’

Di Cesare Scalabrino

Coldiretti Molise

In Italia il 14% delle calorie consumate proviene da cibi ultra-processati (un dato ben al di sotto della media europea del 25%) che colloca il nostro Paese ai vertici europei per quanto riguarda le migliori scelte alimentari a beneficio della salute. Il dato emerge da una ricerca condotta dalla Fondazione Aletheia (centro studi scientifico italiano) che mira a fare chiarezza sull’indissolubile legame che oggi unisce cibo e salute. Nonostante i dati positivi per l’Italia, Aletheia mette in guardia sul fatto che la crescente diffusione di alimenti ultra-processati tra i giovani e i bambini rappresenti un rischio significativo per il futuro.

Il Molise, stando ai dati dell’Istituto superiore di sanità relativi al periodo 2022-2023, è fra le regioni con più alto tasso di persone obese o in sovrappeso con il 34% della popolazione in sovrappeso ed il 17,9 in condizione d’obesità. Attualmente, il sovrappeso e l’obesità interessano il 46% della popolazione italiana, pari a oltre 23 milioni di persone in maggiore età, ma la situazione non è rassicurante nemmeno per adolescenti e giovani. Le stime suggeriscono che una riduzione del 20% delle calorie provenienti da cibi ad alto contenuto di zuccheri e grassi potrebbe prevenire l’insorgenza, entro il 2050, di molte malattie croniche come problemi cardiovascolari, cancro, diabete, sindromi metaboliche, ansia, insonnia, oltre all’obesità. A beneficiarne sarebbe anche l’economia del Paese che in termini sanitari con una corretta alimentazione potrebbe garantire un risparmio di 12 miliardi di euro per i cittadini italiani.

Tra i cibi ultra-processati troviamo prodotti come merendine, bevande gassate, snack salati che contengono nella maggior parte dei casi una molteplicità di additivi chimici come coloranti, dolcificanti artificiali e molto altro, alimenti che seppur considerati sicuri, non sono di certo salubri, soprattutto a causa del cosiddetto effetto cocktail, ovvero la loro assimilazione ripetuta durante la giornata. “Un’abitudine – spiega il Direttore regionale di Coldiretti Molise Aniello Ascolese – che va contro i principi della Dieta Mediterranea, pietra miliare della nostra cultura (non solo alimentare) e patrimonio immateriale dell’umanità”.