Di Vittorio Venditti
Com’E’ Finita?
Ogni promessa è debito e chi scrive non è un politico. Assodato ciò, sarà il caso di tornare in breve su quanto scritto una settimana fa a proposito di chi cerca di rifarsi una verginità, alla stessa stregua di quanto succede nei paesi dell’estremo oriente, dove per ‘accontentare’ porci, pardon: turisti ‘sessuali’ di tutto il mondo, tante bambine vengono costrette alla ricostruzione dell’imene.
Dato il riassunto di cui sopra, va aggiunto che mercoledì scorso, qualche ora dopo la pubblicazione della prima puntata, l’utente a caccia di giustizia ha provato in ogni maniera a contattare i numeri interni di un ente che s’occupa talmente bene di malattie che ne ha assimilati persino i proverbi negativi, tra i quali quello che afferma che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Provare ad interpellare a mezzo telefono la direzione sanitaria di Campobasso per la quale dopo il canonico 0874 409, va aggiunto l’interno 408 è come giocare per l’appunto un terno all’otto perché lì è pronta a ricevere l’utente (h24) una segreteria telefonica filtro che ovviamente assolve al compito di non rispondere. Se poi si contatta la segreteria generale agli interni 862 o 863, bisogna evitare di telefonare prima delle undici meno un quarto del mattino perché diversamente, ma stavolta alla presenza di segretari umani d’ambo i sessi, i telefoni, se risultano occupati, è per via del fatto che qualche altra persona sta tentando di chiamare, trovando ad accoglierla il segnale di libero finché non cade la linea. Quando si riceve risposta e si propone il problema descritto nel collegamento ipertestuale di cui sopra, ‘perché non si fa in modo di consegnare i documenti coperti da privacy, (a richiesta dell’utenza) anziché nero su bianco, in formato digitale su supporto informatico fornito dagli utenti, permettendo così d’aggiungere alla protezione della riservatezza dei dati anche un risparmio, (sia pur modesto) per l’azienda sanitaria molisana’, l’utente cade nella più nera costernazione, in quanto e con cordiale pazienza, per tutta risposta viene proposto l’invito a contattare il responsabile del settore informatico dell’ASReM cui girare la domanda, sapendo però che la situazione non si potrà appianare con una semplice ordinanza da comunicare agli sportellisti, ma sarà necessario redigere un progetto che se tutto va bene risolverà la questione. Sarà che l’utente/cavia, chiedendo allo sportello cosa succederà quando scadrà la tessera sanitaria e bisognerà riprogrammare il nuovo CIP, all’obiezione che potrebbe anche capitare che sia impossibile presentarsi nuovamente agli sportelli, per tutta risposta si sente rispondere, “Non c’è problema, ci può mandare anche qualcun altro e la tessera verrà abilitàta comunque”, mettendo quell’ente dalla padella, direttamente nella brace a proposito di privacy, ma se si sente una tal baggianata agli sportelli è una cosa, doverla trarre da discorsi fatti in alto loco è sideralmente un’altra!
Il giovedì, con la pazienza chiesta in prestito a Giobbe, l’utente prova a chiamare il preposto indicato dalla segreteria, ma evidentemente costui era impegnato e la cosa la si chiarisce nel pomeriggio dello stesso giorno, quando l’interlocutore che sostiene le teorie progettuali dell’ASReM, richiamando l’utente sempre più in vena di sorridere per non piangere, informa che colui che potrà risolvere il problema aveva avuto un impegno lavorativo improrogabile fuori regione, ma che il contatto sarebbe stato stabilito al più tardi per il lunedì successivo: vale a dire l’altro ieri, cosa dimostratasi solo teorica, in attesa di quell’ulteriore telefonata che ad oggi ancora è assente.
Dire d’accettare una pen drive ed evitare una stampa?
Combattere contro i mulini a vento è prerogativa di cavalieri spagnoli del tempo che per questa ragione fanno anche una brutta fine e per tal motivo piuttosto valido l’utente desiste, ma ciò non toglie che la delusione non porti ad una serie di considerazioni che permettono a loro volta la produzione di una sintetica serie di semplici domande:
Ma se ASReM risolve in tal modo una fesseria come quella di cui al tema, a che titolo:
1°: i medici dovrebbero accettare di partecipare a concorsi in loco?
2°: l’utenza dovrebbe fidarsi di mettere nelle mani di soggetti non soggetti al giuramento d’Ippocrate la propria salute e di conseguenza la propria vita?
3°: non arrabbiarsi e menare le mani in modalità circolare, considerato che dopo aver pagate le tasse, bisogna venir salassati anche per i servizi che dovrebbero derivare dagli esborsi appena chiamati in causa?
Riusciranno Anche A Negare L’Evidenza?