Di Cesare Scalabrino
Sono 2,3 milioni le famiglie italiane che non possono permettersi di portare in tavola un pasto proteico come carne o pesce ogni due giorni, quasi una su dieci tra quelle presenti in Italia. E’ quanto emerge da un’analisi Coldiretti su dati Istat diffusa in occasione della Giornata mondiale dell’Alimentazione (promossa dalla Fao) che si celebra oggi ed è dedicata al diritto al cibo. La situazione di privazioni è più grave per le persone sole con meno di 65 anni e per i genitori soli con figli adulti, ma il disagio riguarda anche nell’ordine le coppie senza figli con meno di 65 anni, i genitori soli con figli minori e le coppie con figli minori, secondo Coldiretti.
La situazione del disagio alimentare nel nostro Paese è peraltro simboleggiata anche dalle 3,1 milioni di persone (tra italiane e straniere) che sono costrette a ricorrere ad aiuto per mangiare, tra le mense delle associazioni caritatevoli e la distribuzione dei pacchi alimentari, con una percentuale cresciuta nel corso degli ultimi anni, secondo dati Fead.
Il tema dello spreco alimentare è oggi più che mai attuale dato che nel percorso dal campo alla tavola, una grande quantità di prodotti alimentari finisce nella spazzatura tra gli sprechi delle famiglie, quelli della ristorazione e le perdite nelle catene di approvvigionamento delle filiere. “Un fenomeno inaccettabile sul piano etico – afferma il Direttore regionale di Coldiretti Molise Aniello Ascolese – che determina anche effetti negativi sul piano economico e ambientale per l’impatto sul dispendio energetico e sullo smaltimento dei rifiuti”.
“A pesare sugli sprechi – spiega Ascolese – è anche il cambiamento climatico. Le temperature stagionali più elevate, associate a caldo estremo e siccità, rendono infatti più difficile la conservazione, la lavorazione, il trasporto e la vendita degli alimenti in modo sicuro, causando la perdita di significative quantità di cibo”.
Per questo Coldiretti Molise ha elaborato un decalogo che può aiutare i consumatori a ridurre al minimo gli sprechi di cibo. Le buone pratiche suggerite dall’Organizzazione spaziano dal leggere attentamente la scadenza sulle etichette degli alimenti alla corretta sistemazione dei cibi all’interno del frigorifero, fino al consiglio d’effettuare acquisti ridotti e ripetuti nel tempo, specie di cibi rapidamente deperibili come frutta e verdura.