MESSAGGIO DELL’ARCIVESCOVO BREGANTINI ALLA CITTA’ DI CAMPOBASSO
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Dio S’Incazza E La Camorra Gode

Di Vittorio Venditti
(Collaborazione), Di Mario Ricca

Ci Vedo Meglio Io!!!

Mentre assisto all’annullamento generale delle celebrazioni sacro-profane del Corpus Domini di campobasso, sperando che ciò, nonostante tutto, non accada anche a Gambatesa, (ma ne parleremo domani), mentre l’Imbroglio che sessantasette anni or sono decretava la falsa vittoria di una falsa repubblica, ancora oggi celebrata da altri con anche o soprattutto i nostri soldi, andiamo a riprendere un argomento sempre vivo e che in molti casi, proprio per quel suo essere vivo porta morti a tavola.

A differenza di altri abitanti di Gambatesa che si offendono se li chiami per soprannome, anche se arrivi secondo nel farlo, (il galoppino di turno riferisca al suo “capo”), io, accettando la verità dei fatti, nel dichiararmi CIECO, non mi offendo se il termine suddetto mi venga affibbiato come soprannome.
Mi offendo seriamente però, quando sono costretto a constatare che a dispetto del soprannome che “orgogliosamente” porto, ci vedo meglio di tanti imbecilli che, prezzolati mensilmente con non meno di quindicimila euro, (quelli che si conoscono), chiudono un occhio o tutti e due, anzi, se li fanno proprio cavare per non vedere quanto ora, (tramite la giusta pezza d’appoggio trasmessa dalla nostra “Mina Vagante”), propongo all’esame della tua intelligenza ed al cospetto della tua infinita pazienza: Caserta, la città abusiva svenduta alle giovani coppie napoletane.
Commento di Mario:
“Se dietro queste costruzioni ci sono interessi da parte della criminalità organizzata, ritenendo personalmente il crimine regola (visto che sono sempre schierato dalla parte dei più forti) mi domando!
Quali interessi ci sono dietro questo sequestro?”.

Tornando a parlare in prima persona, devo dire che se la Bibbia ci presenta una sola “Torre di Babele”, nel casertano sono stati in grado di agire meglio dei protagonisti precedenti, presentandoci otto palazzi, quindi otto “Torri” che per come sono state costruite e soprattutto per come sono state vendute, possono essere definite “torri di babbeo”, (la definizione è di Mario), atteso che chi le abbia popolate sia stato truffato, quindi sia un emerito e laureato babbeo.

A differenza di quei delinquenti che ora si atteggiano a paladini della giustizia italica, io non ho alcuna compassione per i babbei in questione, anche se devo dire che sia corretto acquistare una casa nella quale vivere ad un prezzo accettabile, quindi ad un prezzo che non riduca l’acquirente allo stato di schiavo per il resto dei propri giorni.
Non mi dispiace di costoro, perché a nessuno è dispiaciuto di me, quando mi sono permesso di trasgredire la Legge, dopo essere stato offeso dai tutori di quest’ultima.
Mi chiedo però:

1°: Dov’erano questi paladini della giustizia, durante il tempo, (non poco), nel quale si sono costruite le torri di babbeo?
2°: Dov’era il sindaco pro tempore (Lo stesso odierno), quando fervevano i lavori nei cantieri in questione?
3°: Chi ha concesso, (non nella città ma a livelli ben più alti dell’ingranaggio statale), i permessi per l’apertura delle attività presenti in loco?

Qui non si parla di una casa posta in un vicolo di Gambatesa, “sfuggita” al catasto; Qui si parla di qualcosa leggibile da localizzatori GPS!
Chi è così “cecato” da pensare di poterci prendere per farlocchi?

Volendo potrei continuare nello spulciare questa viscida forma di becera ipocrisia, degna dei bastardi che si permettono di dire che ci governano dai tre poteri dello Stato, ovviamente servendo in vario modo chi realmente comanda: La Camorra.
Se non lo faccio è solo perché, per dirla con il Grande Totò, (vero napoletano), “voglio proprio vedere questi stupidi dove vogliono arrivare!”, atteso che ora, per coprire lo schifo che sta venendo a galla come fosse composto da stronzi, (scusa l’ardito francesismo), quegli stessi stronzi che sto benevolmente citando in questa farneticazione, gli stronzi appena nominati mettano in campo la loro “arma segreta”, quei “pentiti” pagati con i nostri soldi, utili per spostare l’obbiettivo focalizzato dal popolino che potrebbe moralisticamente ribellarsi: «Balotelli spacciava coca per scherzo a Scampia»: un pentito contro Supermario. Lui replica: «Vergognatevi» – Il Gazzettino.

Io non tollero il comportamento “estroverso” di Balotelli, fregandomene altamente sia del fatto che non sia bianco di pelle, sia del fatto che venga osannato per i milioni di euro che guadagna tirando calci ad un pallone; non accetto però che una persona, sia Mario Balotelli, sia Enzo Tortora, sia un povero Cristo preso a caso, venga utilizzato come capro espiatorio da offrire in sacrificio per gli errori commessi dai componenti dei tre poteri dello Stato, errori ormai visibili anche al più fesso dei nostri concittadini, errori che non devono comparire, proprio per evitare che i fessi si uniscano in massa per chiedere, una buona volta, l’abolizione di quel privilegio che prevede l’impunibilità di questa gentaglia, o in alternativa la loro eliminazione, possibilmente senza colpire incolpevoli tutori dell’ordine, gli unici che veramente lavorano, gli unici a cui vogliamo sinceramente bene ed a cui siamo sinceramente vicini.