Di Luca Giordano
Non gode di una grande visibilità mediatica (come d’altronde tutte le bellezze territoriali del Molise) e per questo è poco conosciuto e sicuramente mal sfruttato il castello Pandone di Venafro. Dal punto di vista architettonico e di opere d’arte di cui dispone il museo ubicato all’interno, il castello non ha niente da invidiare a strutture storiche ben più conosciute perché propagandate in rete o sulle riviste.
Il castello Pandone di Venafro si trova nella parte alta del paese, dove s’arriva salendo delle scalinate (non proprio comodissime bisogna dirlo) da Piazza Antonio De Curtis.
Una volta arrivati all’imponente portone, si può già godere del panorama mozzafiato di tutta la valle del Volturno con i campanili delle chiese dell’Annunziata e di Cristo ad abbellire la vista.
Nelle tante stanze nobiliari di quella che fu la dimora del Conte Pandone non mancano di certo i preziosi affreschi che abbelliscono gli ambienti, ma a stupire i visitatori sono gli enormi dipinti dei cavalli del conte, raffigurati in grandezza naturale compreso lo stallone donato al nobile signore direttamente da Carlo V d’Asburgo.
Salendo di un piano s’accede in una grande area museale allestita e curata dalla soprintendenza regionale dove davvero è possibile ammirare una vasta raccolta artistica. Si spazia dalle opere d’età paleocristiana regionale, ad un polittico di scene raffigurati la vita di Cristo del ‘500 di scuola inglese, per arrivare ai maestri napoletani Francesco Solimena e Luca Giordano, personaggi di spicco di metà seicento le cui opere sono conservate nei più grandi musei mondiali. A completare il tutto, è presente la mostra permanente con le foto del Maestro Mura che ha spesa l’intera vita per la fotografia.
Insomma, niente male per un museo di campagna.