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LUPO: PROPOSTA DI MODIFICA DEL SUO STATUS DI PROTEZIONE TUTELA LA SPECIE E GLI ALLEVATORI

Di Cesare Scalabrino

OGNI ANNO UCCISE MIGLIAIA DI PECORE, MUCCHE E CAVALLI
IL LUPUS ITALICUS VA TUTELATO E DISTINTO DA IBRIDI E CANI INSELVATICHITI

Coldiretti Molise

Gli attacchi dei lupi causano ogni anno la morte di migliaia di pecore, capre, mucche, asini e cavalli con stragi sempre più frequenti che stanno portando al collasso gli allevamenti delle zone interne e montane. Il grido d’allarme arriva da Coldiretti Molise che nel commentare l’approvazione da parte del Coreper (Comitato dei rappresentanti permanenti) del progetto di decisione del Consiglio che propone la modifica dello status di protezione del lupo nella Convenzione di Berna, ponendo le basi per una conseguente modifica anche della Direttiva Habitat a livello Ue, pone un interrogativo: era proprio necessario dover giungere a ciò?

Lupo

Una decisione che risponde all’esigenza di una gestione più attenta delle concentrazioni critiche di lupi sui territori, ma che al contempo stupisce sia stata presa a livello europeo quando da anni si denuncia l’entità del problema a livello locale e nazionale.

Il problema delle aggressioni dei lupi ai danni di allevamenti è molto sentito in Molise dove questo predatore è tornato a popolare vaste aree della nostra regione, non solo montane, in quanto tali animali scendono dalle montagne inseguendo le loro prede (vedi cinghiali) e pericolosamente s’avvicinano sempre più ai centri abitati, come certificano molte immagini fotografiche.
Oltre ai numerosi avvistamenti che vengono comunicati frequentemente dagli agricoltori e le tante predazioni di cani domestici, emblematico è il caso, verificatosi alcuni mesi fa in contrada Feudo, alle porte di Campobasso, quando un nostro allevatore ha subita la perdita di 13 pecore, sbranate dai lupi che sono riusciti ad entrare nella stalla posizionata a pochi metri dall’abitazione, scavalcando la recinzione in ferro posta a difesa degli animali. Un episodio purtroppo non isolato che deve far riflettere anche sulla pericolosità di questi selvatici perfino per l’uomo.

Lupi

Dal punto di vista economico, oltre a fare la conta dei danni diretti, relativi alla perdita degli animali uccisi (il valore commerciale di una pecora è superiore ai 200 euro mentre quello di un agnello è di circa la metà) gli allevatori subiscono anche un danno indiretto, in quanto lo stress subito dagli animali “superstiti” provoca drastiche riduzioni della produzione di latte, fattore questo che fa lievitare enormemente i danni.

“Serve responsabilità nella difesa degli allevamenti da parte dei pastori e degli allevatori – afferma il Direttore regionale di Coldiretti Molise Aniello Ascolese – che con coraggio continuano a presidiare montagne e campagne preservando questi territori dal rischio di degrado e spopolamento”.

Per questo Coldiretti Molise ritiene necessario e non più procrastinabile un censimento della specie, ponendo in essere ogni utile azione per individuare e tutelare il vero lupo, distinguendolo dagli ibridi o dai cani inselvatichiti che rischiano di farlo sparire del tutto, così come è praticamente scomparso il vero cinghiale originario italiano.

Sono essenziali misure di contenimento per non far morire i pascoli e costringere ancora alla fuga centinaia di famiglie che da generazioni popolano le aree rurali più difficili dove l’allevamento risulta essere l’unica attività praticabile, ma anche tanti giovani che faticosamente e coraggiosamente sono tornati in campagna.