Di Unione Italiana Dei Ciechi E Degli Ipovedenti Del Molise
I Quadri dirigenti dell’ L’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti del Molise assieme alle Associazioni storiche confederate tra cui l’Ens (Ente nazionale sordi), l’ Anmic (Associazione Nazionale Mutilati e invalidi Civili) e l’ Anmil (Associazione Nazionale fra i Lavoratori mutilati e Invalidi del lavoro), hanno incontrato l’Assessore regionale alle politiche sociali dr. Michele Petraroia giovedì 23 maggio.
L’incontro si è svolto in modo cordiale e amichevole.
L’Assessore ha esposto brevemente la situazione politica della struttura proponendo e accertando la volontà delle associazioni di sostenerlo e di collaborare in un processo di avvio delle attività per il Piano sociale regionale e la futura programmazione del 2014-2020.
In questo clima di concertazione attuato dalle sapienti direttive del neo Assessore Michele Petraroia , del quale il prof. Condidorio ha voluto sottolineare più volte la statura etico- politica riconoscendone la capacità e la competenza, è stato importante l’intervento del presidente regionale dell’ Unione molisana.
Questi, infatti, ha accolto molto positivamente l’invito dell’Assessore e dell’intera struttura, capitanata dal dirigente Dr. Michele Colavita, avanzando la proposta favorevolmente accolta da tutte le parti presenti al tavolo di lavoro circa la stesura di un manifesto programmatico che dovrà essere condiviso e sottoscritto dalle Associazioni storiche nonché dall’Assessorato e dalla struttura stessa.
Gli impegni del Manifesto, o della Carta etica dei servizi che si firmerà in occasione del prossimo incontro saranno quelli di promuovere assieme azioni atte a migliorare e garantire una programmazione sociale che non sia più la mera soddisfazione di interventi “spiccioli” o sulle singole esigenze o false priorità, ma bensì tenda a realizzare “concretamente” percorsi progettuali che siano la risposta intelligente, politica ed economica in un’azione sinergica e coesa tra ente pubblico, istituzione e territorio.
Con la sottoscrizione di tale Manifesto si auspica anche di porre fine a tutto quell’inutile assistenzialismo o clientelismo quali modalità della vecchia prima repubblica e talvolta anche della seconda repubblica, frutto di una politica sbagliata dove il cittadino pretende ed esige in modo assolutamente acritico.