Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
(Audioriprese), Di Vittorio Venditti
Più Reale Di Così…
Come sai, ieri si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del Movimento Politico Nazionale Realtà Italia, cosa con la quale ti ho tediato già da un mese fa, (qui il link a quel fastidio, solo il primo di tanti), cosa della quale mi sono dovuto occupare per forza, visto che un lavoro, se lo si comincia, si deve avere il coraggio di portarlo a termine, e tu sai bene che a gambatesaweb il coraggio non manca.
Detto ciò, passo senza indugio a rendicontarti a mio modo di quant’è accaduto, aggiungendo qualche mia impressione.
I Fatti:
Ieri pomeriggio, composta la squadra e prese le attrezzature che il caso richiedeva, io e Totore ci siamo messi in macchina per raggiungere Campobasso e di conseguenza il luogo ove si sarebbe consumata la “commedia”.
Prima di arrivare al punto di destinazione, previa richiesta di Luciano, (il direttore della Cantina Valtappino), abbiamo fatta una sosta presso la sua azienda, sosta della quale, in onore della C G Pelle, parleremo a conclusione di questa farneticazione.
Giunti presso l’albergo che avrebbe ospitato la conferenza stampa, invitati dal principale relatore, ci siamo accomodati in prima fila, ad un tiro di sputo dal tavolo fino a quel momento e per un’altra buon’ora ancora deserto,
tavolo poi, così ben frequentato, tavolo che vedi nella foto.
La conferenza doveva iniziare alle diciassette e noi eravamo arrivati circa tre quarti d’ora prima, tanto che siamo stati i primi ad entrare in una sala che poi via via si è riempita, come puoi notare.
Sì, ho detto che doveva iniziare alle diciassette, ma tutto è cominciato mezz’ora dopo, con sommo disappunto per noi che credevamo almeno nella puntualità di chi ci aveva invitati; stando però alle parole di Stefano Venditti, ieri lì per il Nuovo Molise, ma sempre vicino a quest’inutile sito, ce lo dovevamo aspettare, visto che per quanto riguarda le conferenze stampa, gli unici ad essere puntuali, sono i componenti delle forze dell’ordine, (quando ne indicono una), forze dell’ordine ancora una volta da apprezzare.
Alla buon’ora dunque, iniziano le danze.
Un Emilio Venditti rimesso quasi a nuovo dal punto di vista del parlare in italiano, ci accoglie e ci dà i primi imput, sinteticamente già descritti nelle farneticazioni che hanno preceduto questo delirio, farneticazioni di cui puoi trovar traccia nell’archivio di questa “Voce”.
Ascoltato l’incipit, siamo passati a ricevere la Lezione del professor Pino Arlacchi, onorevole deputato presso il parlamento europeo, che come puoi ascoltare nell’audio integrale che ho appena rimesso all’esame della tua intelligenza, ci ha voluti erudire sulla necessità dell’esistenza dei partiti e prima ancora dei movimenti che generano quelle entità, esistenza a dire del Nostro, necessaria per risolvere i problemi di noi cittadini, europei, ma in questo caso soprattutto italiani.
L’onorevole Arlacchi, ben noto alle cronache per i suoi trascorsi che ce lo hanno presentato come un esponente anti mafia, ci ha intrattenuto esponendo le teorie che hanno portato alla creazione del movimento del quale stiamo trattando, teorie che ci hanno mostrata la possibilità di poter agire in maniera concertata, anche se provenienti da realtà ideologiche diametralmente opposte.
Il Nostro, di provenienza PD, ha sottolineato più volte che il movimento in questione deve servire a risolvere problemi reali della gente, lavoro in primis.
E’ Toccato a Tommy Attanasio, esponente politico pugliese venuto da AN, accostarci all’atto pratico del pensiero comune del Movimento Nazionale Realtà Italia.
Il Nostro, toccando vari punti che potevano interessare il comune cittadino, è arrivato al “pallino” che impegna questa “nuova” formazione politica: Contrastare in modo deciso lo strapotere della burocrazia, in primis quello di Equitalia.
Da Ultimo, ma non ultimo, ecco a noi il presidente di tal associazione politica, quel Giacomo Olivieri che ci ha voluto proporre l’abolizione dei doppi stipendi e dei doppi incarichi, (raddoppi di mussoliniana memoria, ma così ben recepiti anche dai politici seguenti, fino ai giorni nostri), spiegando che la cosa partiva proprio dal suo comportamento che doveva essere di esempio, comportamento che in pratica gli aveva fatto scegliere di dimettersi da consigliere regionale di Puglia, pur avendo ricevuto in qualità di candidato IDV, la ragguardevole somma di quindicimila voti che se per il Molise sono una potenza, per la regione nostra vicina, risultano una messe a mio avviso modesta.
Nell’audio che riguarda l’avvocato Olivieri, puoi ascoltare anche qual’è l’incarico che il Nostro ha preferito mantenere, lasciando ad altri il posto di consigliere regionale, a suo dire per il fatto che dopo tre mandati bisogna passare a servire il cittadino in altra maniera.
Eccoci giunti alla fine della conferenza stampa, quel momento nel quale si dà la parola ai giornalisti ed al pubblico in genere, quel momento che ieri, qualcuno… avrebbe preferito che mai arrivasse.
Il responsabile territoriale per il Molise, Emilio Venditti, nel chiudere i lavori, ha invitato “i giornalisti” a porre domande aggiuntive a quanto detto.
Di giornalisti per la verità ne erano rimasti pochi; fra questi, (e non poteva essere diversamente), c’era il nostro Stefano Venditti.
I giornalisti non avevano domande, per cui mi è balenata l’idea di chiedere: “Ma possono domandare solo i giornalisti?”, al che Emilio ha risposto che “chiunque poteva parlare”.
Non me lo sono fatto ripetere due volte e, proprio per non sparare sulla croce rossa, ho posta la domanda che mi premeva di più, tralasciando di colpire ripetutamente il bersaglio, ad esempio, mostrando il tesserino (tesserone), da utilizzare per il parcheggio per i portatori d’handicap, documento che la comunità europea ci ha imposto a sostituzione del tesserino arancione che almeno entrava nel taschino della camicia e poteva essere con chi ne usufruisce, in maniera più comoda, documento che la dice lunga su quella burocrazia che il movimento del quale parliamo dice di voler combattere ed annientare…
Come detto non ho sparato sulla croce rossa, ma mi sono tolta la soddisfazione di ricevere una risposta non risposta, datami da Arlacchi in vistoso imbarazzo.
Detto ciò, finiva una conferenza stampa che mi ha portato a concepire la seguente impressione.
Che differenza c’è fra questo movimento e le sue prime parole e quanto proposto da ogni partito nascente in qualsiasi democrazia di questa terra?
A che titolo credere a quanto proferito ieri e rimesso in audio all’esame della tua intelligenza?
Qual’è il collante che dovrebbe realmente mantenere unito un movimento che nasce come qualcosa di originale, ma che di originale ha solo la voglia di riciclaggio che si può notare nel Dire che hai ascoltato?
Andiamo per ordine:
1°: Abbiamo ascoltate le parole di un parlamentare europeo che si propone di distruggere ciò che fino ad oggi ha costruito, quella burocrazia che i cittadini conoscono con il proverbio che recita: “Troppe regole = Nessuna regola”, intendendo per tale il fatto che tutto quel lavoro, se mai ce ne fosse bisogno, allontana ancora di più i comuni cittadini da quei lontani palazzi, lontani non solo dal punto di vista geografico.
2°: Abbiamo potuto sentire i discorsi di tre esponenti politici, (lasciamo perdere quanto detto da Emilio), provenienti da tre diverse ideologie, discorsi che in certi momenti mostravano tutta la voglia di sfottò che si può trovare nel Dire contrastante che contrappone le ideologie in questione.
3°: Abbiamo udita la proposta di progetti che proprio per l’essere politici nascono già morti, assunto che chi faccia politica, e questi signori non sono da meno, lo fa innanzitutto per proprio interesse, di conseguenza, proprio per la tutela di quell’interesse, si serve di armi come la burocrazia, necessarie per il mantenimento di un potere che diversamente crollerebbe miseramente.
Da che vedo tutto ciò?
Ad esempio, dalla domanda alla quale non è stata data risposta.
Nel parlare, io avevo affrontato il tema dell’occupazione giovanile, dicendo che “a fronte del milione di posti di lavoro, proposto da alcuni, e dei trecentomila assunti che l’Onorevole Arlacchi pensava di ottenere utilizzando trenta miliardi di euro non spesi dall’Italia, io mettevo in campo i cinque posti di lavoro imprenditoriale, che gambatesaweb sta cercando con il tuo aiuto di rendere reali”, (a proposito: Questa sera scade il termine per le votazioni che vorremmo portassero ad Umbria Jazz Nicola e Manuel Concettini, unitamente agli altri tre loro amici, Qui per vedere come votare), chiedevo dunque che si affrontasse il tema da me proposto in maniera più pratica e meno teorica.
Ebbene: A questa domanda, come puoi sentire dall’ultimo audio proposto, è stata data una risposta del tutto inutile.
Uscendo dalla conferenza stampa, Stefano ha convenuto con me nel dire che non mi era stata data risposta; ma la cosa più divertente l’ha detta Pasquale, (colui che guida l’autocompattatore dell’immondizia di Gambatesa.
Pasquale ha testualmente detto: “Non è che non ti hanno risposto, quelli non ti hanno proprio capito!”.
Alla fine ho dovuto riabilitare il povero Antonio Di Pietro; questo, un anno e mezzo fa, almeno fu sincero nel dirmi: “Alla sua domanda non sò rispondere”, (qui se vuoi tornare a quel giorno):
Tirando le conclusioni e rifacendomi a quanto anticipato in testa, atteso che la conferenza stampa sia stata organizzata male, nei modi, (ci saremmo aspettati qualcosa di nuovo, invece ci è stata proposta una presenza con atteggiamento verginale, da parte di “prostitute” più che navigate), e nei tempi, (le televisioni che disponevano di singola troupe, RAI in primis, hanno fatte in anticipo le interviste e poi hanno preferito a questa conferenza stampa la ben più interessante rievocazione storica della pace fra Crociati e Trinitari, manifestazione che si teneva in contemporanea al centro storico di Campobasso), l’unica cosa che ha resa fruttuosa la camminata nel capoluogo di regione che io e Totore abbiamo fatta ieri, è stata l’ottemperanza al finanziamento pubblico alla C G Pelle, (movimento molto più pratico e con fini chiari, rispetto a quello conosciuto al Centrum Palace Hotel), finanziamento che ha portato nelle nostre casse ben sei litri di vino, tre di Aglianico rosso e tre di bianco, (del quale ricordo solo che era BONOOOOOOO!!!!!!!, delizia che il buon Luciano Cirucci ci ha regalata prima che andassimo a sorbirci quanto raccontato, regalo che, ben prima di sentire quanto sentito, ci ha fatto pensare alla tentazione di rientrare anzitempo a Gambatesa.
Alla luce di quanto hai letto: Avremmo fatto bene?