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Galleria Passo Del Lupo: Togliamo Il Presidio, Ma La Mobilitazione Resta

Di Antonio Tutolo

Ora perfino rischio maggiore

Antonio Tutolo

Non ho alcuna intenzione di spegnere i riflettori sulla questione, anzi mi sto già attivando con i cittadini che hanno preso parte al presidio sulla Statale 17 per trovare altre forme di mobilitazione. Non condivido affatto le decisioni prese ieri pomeriggio durante l’incontro a Palazzo Dogana a Foggia tra i sindaci dei comuni interessati e Anas, vale a dire di riprendere i lavori per completare l’intervento in corso e poi bloccarsi di nuovo in attesa della realizzazione di un percorso alternativo che a mio parere non si farà mai.

Certo, non posso imporre il mio pensiero, i sindaci si assumono tutta la responsabilità di questa scelta, ma i cittadini devono sapere che è stata presa dai loro rappresentanti del territorio. Per come immagino si evolverà la questione, la galleria ora rischia di essere abbandonata.

D’altro canto sono soddisfatto perché abbiamo costretto Anas ad occuparsi seriamente di quell’infrastruttura, dato che per sei anni veramente il territorio è stato vittima di questa situazione.

Alla luce di questa novità, in serata ho rimosso il presidio nei pressi della Galleria Passo del Lupo avviato ventiquattro ore prima.

In pratica i lavori previsti e che sarebbero dovuti iniziare ieri con relativa chiusura del tunnel, riprenderanno perché deve terminare l’intervento che è stato già appaltato. Infatti, quasi la metà della parte restante, circa 400 metri, è stata già inclusa nella prossima programmazione di Anas. Tuttavia, il percorso alternativo non sarà realizzato prima di completare questi lavori.

A mio avviso, il percorso alternativo, oltre a essere complesso dal punto di vista tecnico e burocratico (andiamo incontro ad espropri e altre difficoltà), rappresenterebbe un dispendio di soldi e non sarebbe una soluzione per tutti, escludendo ad esempio il passaggio dei mezzi pesanti. Inoltre, è come dire che chi ha ideata la galleria ha sbagliato perché se si poteva fare una strada tra i campi, non c’era bisogno di costruire un traforo.

In sintesi la mia posizione era la più semplice: quella è un’infrastruttura strategica che va messa in sicurezza in tempi certi e rapidamente, con un appalto unico e un numero congruo di operai impiegati ventiquattr’ore su ventiquattro.

La via alternativa è uno spreco di risorse pubbliche inutile e c’è il rischio che la galleria non riapra più. Potrebbe accadere infatti che nelle lungaggini per la realizzazione di una strada secondaria, la galleria subisca nel frattempo ulteriore deterioramento e venga per forza bloccata al transito dei mezzi. A quel punto non avremmo né la strada alternativa né il tunnel.

Io ieri avrei scelto di non far chiudere oggi la galleria, in attesa dello stanziamento dei fondi per il completamento dei lavori. Solo allora avrei consentito di procedere. È chiaro però che toccava ai sindaci prendere una decisione e se ne assumono tutta la responsabilità, con tutte le conseguenze che ne verranno.

Questo però non vuol dire che i cittadini non possano muoversi in maniera diversa per esprimere il loro disappunto su questa vicenda. Potremmo portare avanti la nostra idea attraverso una petizione per sensibilizzare le persone su questo problema. Per quanto mi riguarda, io continuerò a battermi per avere le risorse necessarie per concludere i lavori della galleria e garantirne la sicurezza per i prossimi 50 anni”.