Di Vittorio Venditti
Come Adeguarsi Alle ‘Direttive’ Statali
Chi scrive lo fa soprattutto per protestare, in considerazione del fatto che paga le tasse e pretende i servizi che ne devono derivare.
Quando però questi non arrivano e parte del cosiddetto ‘stato’ si comporta peggio di coloro che dice di combattere, (a breve verrà spiegato ogni dettaglio riferito a quest’ultima affermazione), forte è la voglia d’esser “Voce Fuori Dal Coro”, atteso che solo i pesci morti seguano la corrente.
E’ dunque questa, (inattesa, ma ormai compresa) la ragione dell’irrefrenabile tentazione di fare il tifo per e laddove possibile imitare o addirittura emulare chi quelle tasse o le procrastina perché una proroga con riduzione e sconti arriva sempre o evita proprio di pagarle, sapendo di poter farla franca o alla brutta di arrivare ad ‘elargire’ quanto forse richiesto sotto forma d’obolo e ricevere ringraziamenti per quest’azione fatta desiderare.
Il tema è venuto fuori nei discorsi balneari del periodo vacanziero appena passato: sembra che non si trovino più artigiani di qualsiasi tipo, in Italia, Ma soprattutto in Molise. Siccome si sta parlando del paese dei furbi, viene naturale pensare che il discorso si possa riferire al far desiderare tali maestranze per poter poi giustificare improvvisi, quanto sconsiderati aumenti dei prezzi per le prestazioni ‘offerte’ e si dice ‘introvabili’, quindi da ringraziare con larghi sorrisi e strette di mano, a meno che non vi siano poi richieste di suffragi con promesse di riparazioni gratuite o corbellerie simili che oggi come oggi valgono più d’una donazione di oggetti in oro zecchino.
Per la regione che non esiste, il problema è abbastanza semplice da risolvere perché se tutti scappano, non ci resta nessuno, lavoratori autonomi compresi. Il ‘rotto stivale’ ha un punto da analizzare ancor più serio, in quanto chi sa fare va all’estero dove paga le tasse e guadagna, cosa che l’Itaglia, (vedi soprannome appena digitato), esclude a priori, a meno che in riferimento al guadagno, si parli di chi sta a guardare, vale a dire i cento che lo fanno, ‘ammirando’ il solo che lavora e campando su quest’ultimo. C’è poi da dire che l’istruzione impartita a chi vuol imparare ha anche i propri tornaconti a vantaggio di chi studia, per cui tanti intoppi ormai vengono risolti in modalità ‘casareccia’ con notevole risparmio per sé ed altrettanto guadagno non rivelato, qualora si venga in soccorso di chi non sa o non vuole imparare perché una mano lava l’altra e tutte e due puliscono la faccia che in questo caso è davvero difficile paragonare al ‘retro’. Tal situazione fa arrabbiare non poco moralisti e soggetti che fanno dello squallore il proprio modus vivendi, ma vale comunque il proverbio che spiega che “chi ha più polvere spara”, non è detto esclusivamente in maniera metaforica.
Tornando così alla regione che non esiste o se si vuole, a Gambatesa in particolare, la sparizione dalle cartine dell’agenzia delle entrate di chi sa risolvere i problemi veri della vita è basata sull’ovvio quanto ‘chiaro’ lavoro nero, (colore che sta bene su tutto perché sfina in ogni senso) e fortemente premiante, soprattutto perché poi dietro c’è sempre chi ci fa il cosiddetto sgobbo, vale a dire che in qualche maniera partecipa al banchetto. S’aggiunga a tutto questo l’innata voglia di sapersi arrangiare e d’imparare alla bisogna, prerogativa dell’industrioso italiettano ed il gioco è fatto.
Senza tediare chi legge approfondendo temi che spetta scandagliare a chi per questo riceve uno stipendio, va detto che ormai la gente che non se ne vuole proprio andare da queste terre desolate ha imparato che “troppe regole = nessuna norma” ed è quindi sufficiente sparire dalla vista dei Matteo Levi di contemporanea ‘fattura’ per poter almeno vivere in santa pace e soprattutto senza venir presi in giro da chi poi perciò pretende anche ringraziamenti ed avalli che giorno per giorno diminuiscono, stante il continuo aumento dei sostenitori della lista ‘Pilato’ che tanto manda in bestia chi non riesce più a tenere insieme il gregge e se non protesta è perché momentaneamente vincente per i voti raggranellati tra i suoi ‘simpatizzanti’ finché costoro non lasciano il bordo della tavola alla quale sottostanno, per le più disparate ragioni.
“Meglio la dignità della solitudine che la vergogna del compromesso” (Roberto Felice Bigliardo).