Di Associazione Italiana Persone Down
Continua a far discutere la sentenza del Consiglio di Stato (n. 1798/2024): la Corte ha dato ragione a un Comune, il quale ha ridotto le ore di assistenza scolastica assegnate a uno studente con disabilità, rispetto a quanto previsto nel PEI e richiesto dalla scuola, per ragioni di bilancio. Tante le critiche suscitate dalla sentenza: dopo i commenti di Fish e AIPD anche la ministra Locatelli ha manifestata la propria preoccupazione, definendola “non giusta” e chiedendo che “lo stesso Consiglio di stato possa riunirsi in Adunanza Plenaria per dare una risposta univoca e per l’appunto giusta che garantisca ad ognuno gli stessi diritti di partecipazione e d’accompagnamento alla crescita dal punto di vista scolastico, sociale, civile e culturale nel nostro Paese”.
Oggi AIPD rilancia il commento di Salvatore Nocera, avvocato specializzato nei temi dell’inclusione scolastica e storico responsabile dell’Osservatorio scolastico di AIPD: riferendosi all’articolo di Carlo Giacobini sugli “scarsissimi fondi assegnati per il prossimo anno scolastico e per quelli successivi, non solo per l’assistenza per l’autonomia e la comunicazione, ma addirittura pure per il progetto di vita, di cui al dlgs n. 62/24)”, Nocera afferma che “qui, a parte la discutibile sentenza del CdS, siamo in presenza di una grande illusione. Infatti tale assai scarsa erogazione di somme, stando all’interpretazione corretta della Giurisprudenza costituzionale e del CdS stesso (oltre alla sentenza n. 2023/17, anche la n. 83/19 ), costituisce una palese violazione di tutti i fondamentali diritti delle persone con disabilità a partire dagli studenti”. Nocera rilancia la richiesta della ministra Locatelli: “È indispensabile un’urgente ‘adunanza generale’ di tutte le Sezioni del Consiglio di Stato ed un ricorso alla Corte costituzionale degli articoli del dlgs n. 66/17 che negano il diritto pieno all’assistenza scolastica e quindi la sua esigibilità”.
Gianfranco Salbini (presidente di AIPD nazionale) rilancia l’appello: “È fondamentale (soprattutto a poche settimane dal riavvio dell’anno scolastico) che la questione sia chiarita e che l’intangibilità del diritto allo studio e all’inclusione per tutti e per tutte sia ribadita e rilanciata. Auspichiamo quindi un riscontro da parte del Consiglio di Stato, come suggerito dalla ministra Locatelli e dall’avvocato Salvatore Nocera”.