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Scuola: Una “Brutta Sentenza” Per L’Inclusione

Di Associazione Italiana Persone Down

Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso dei genitori di uno studente con disabilità, al quale il Comune ha ridotto, per ragioni di bilancio, le ore di assistenza scolastica previste dal Pei
“Il diritto allo studio e all’inclusione è intangibile”

AIPD

Il diritto allo studio degli alunni con disabilità prevale sui vincoli di bilancio: lo ha detto chiaramente la Corte Costituzionale nella sentenza n. 265 del 2016. Una sentenza che AIPD aveva considerata storica, al pari della sentenza n.80 del 2010: entrambe infatti sancivano l’intangibilità del diritto allo studio degli alunni con disabilità. “Oggi, in qualità di Presidente Nazionale dell’Associazione Italiana Persone Down (Aipd), di fronte a una brutta sentenza del Consiglio di Stato, sento la necessità di rilanciare e rivendicare con forza l’intangibilità di questo diritto, messo in discussione dall’ennesimo tentativo di sottometterlo alle esigenze di bilancio”, afferma il presidente nazionale di AIPD, Gianfranco Salbini.

Il riferimento è alla sentenza del Consiglio di Stato n. 1798/2024: nell’anno scolastico 2022/2023, un Comune ha ridotto le ore di assistenza scolastica assegnate a uno studente con disabilità, rispetto a quanto previsto nel PEI e richiesto dalla scuola, per ragioni di bilancio. Il ricorso presentato dai genitori è stato respinto prima dal Tar, poi dal Consiglio di Stato. “La sentenza di quest’ultimo contiene passaggi che ci preoccupano molto, come famiglie e come associazioni che da anni si battono per la piena realizzazione del diritto allo studio e all’inclusione – afferma Salbini – In particolare, la decisione del Consiglio di Stato di considerare il Piano Educativo Individualizzato (PEI) come una ‘proposta’ e non come un vincolo per le ore di assistenza scolastica rischia di indebolire uno strumento fondamentale per garantire un percorso educativo adeguato e personalizzato agli studenti con disabilità”.

La sentenza fa poi riferimento al principio di “accomodamento ragionevole”, pilastro della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. “Il richiamo e la lettura di tale principio è tuttavia fuorviante – continua Salbini – L’interpretazione secondo cui gli enti locali possono limitare quanto assegnato ‘nei limiti delle risorse disponibili’ rischia infatti di portare a una compressione del diritto all’inclusione, specialmente in un contesto in cui le risorse sono spesso già scarse. Ancora una volta, le decisioni di bilancio prevalgono illegittimamente sulle reali esigenze degli alunni con disabilità, compromettendo la qualità dell’inclusione scolastica. Se il percorso educativo viene sostenuto con un numero di ore di assistenza inferiore rispetto a quelle previste dal PEI, è in effetti difficile immaginare come ciò non possa avere un impatto sulla formazione dello studente e sulla possibilità di raggiungere gli obiettivi previsti”.

Per questo, AIPD ribadisce: “L’inclusione scolastica è un diritto fondamentale, non un’opzione subordinata alle disponibilità economiche. È quindi essenziale che le istituzioni trovino le risorse necessarie per garantire un’istruzione inclusiva e di qualità per tutti gli studenti, indipendentemente dalle loro capacità o esigenze specifiche. La nostra associazione continuerà a monitorare attentamente l’impatto di questa sentenza e a sostenere le famiglie e gli studenti con disabilità affinché i loro diritti siano pienamente rispettati”.

Il Pei, cos’è e perché va difeso. – Ricorda ancora Salbini: “Il Piano Educativo Individualizzato è stato creato come strumento per una didattica inclusiva. Si tratta di un piano personalizzato redatto per gli studenti con disabilità, finalizzato a fornire un supporto specifico per l’apprendimento e lo sviluppo di ciascuno studente, tenendo conto delle sue specifiche esigenze e capacità. Il modello unico nazionale del PEI è stato introdotto nella scuola italiana con il Decreto Ministeriale n. 182 del 2020 e le correlate Linee Guida, una disposizione arrivata come aggiornamento di quanto già definito dal D.L. 66/2017. Successivamente, il 1° agosto 2023, è stato pubblicato sul sito del Ministero dell’Istruzione e del Merito il Decreto Interministeriale n. 153 del 2023 che ha introdotte alcune disposizioni correttive al precedente D.M. 182/2020. Queste modifiche sono state elaborate nel contesto di una nuova gestione delle misure di sostegno per gli studenti con disabilità. Pur rispettando la sentenza del Consiglio di Stato, riteniamo inconcepibile che si impieghino risorse economiche e professionalità per migliorare l’inclusione nel contesto didattico attraverso leggi che poi non possono essere applicate per mancanza di fondi. Chiediamo quindi al ministro dell’Istruzione Valditara e al ministro per le disabilità Locatelli di assicurare il massimo impegno per la tutela di questo diritto, tanto più nel momento in cui le scuole si apprestano a riaprire”.

L’Associazione italiana persone Down ha recentemente rilanciato e rafforzato il proprio impegno per l’inclusione sociale e scolastica, grazie al progetto “AIPD per tutti, tutti per AIPD”, realizzato con il finanziamento concesso dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali per l’annualità 2023 (a valere sul Fondo per il finanziamento di iniziative e progetti di rilevanza nazionale ai sensi dell’art. 72 del decreto legislativo n. 117/2017).