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Isernia: Completato Il Restauro Di 7 Volumi Antichi Della Biblioteca “Michele Romano”

Comunicato Della Soprintendenza Archivistica E Bibliografica Dell’Abruzzo E Del Molise

Sottratte al deterioramento importanti testimonianze di arte tipografica

Si è concluso oggi, con la riconsegna degli esemplari a stampa al Direttore della biblioteca “Michele Romano” di Isernia, Avv. Gabriele Venditti, l’opera di restauro di sette volumi selezionati tra il materiale antico conservato presso la struttura situata nel punto nevralgico del centro storico della città.

L’iniziativa, volta a preservare questo patrimonio librario unico, è della Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Abruzzo e del Molise, diretta dalla dott.ssa Giuseppina Rigatuso, con la supervisione della direttrice dell’Archivio di Stato dell’Aquila, la dott.ssa Marta Vittorini. L’individuazione degli esemplari da restaurare è stata svolta dalla dott.ssa Giovanna Greco.

Il progetto che rientra nell’ambito del programma “Tutela beni librari non statali 2024”, è stato finanziato dalla Direzione Generale Biblioteche e Diritto D’Autore diretto dalla dott.ssa Paola Passarelli del Ministero della Cultura.

La biblioteca “M. Romano”, pur essendo di recente istituzione (fondata nel 1874 e collocata negli attuali locali nel 1934), conserva materiali molto diversificati dal punto di vista tipologico: il totale del posseduto dichiarato ammonta a circa 50.000 risorse tra materiale moderno, libri antichi, pergamene e carte geografiche. In particolare, il materiale librario antico arriva da varie donazioni e conserva diversi esemplari provenienti dalle biblioteche di congregazioni religiose soppresse.

Vista l’importanza della biblioteca come luogo di studio e ad accesso libero per eventi culturali, si è ritenuto opportuno effettuare un primo campionamento su volumi di ampio arco cronologico per sondare le potenzialità del posseduto. L’intervento ha riguardato un prezioso volume del giurista Andrea d’Isernia del 1514, un’edizione delle Epistole famigliari di Cicerone del 1573, un raro atlante geografico cinquecentesco del cartografo Abraham Ortelius (il celeberrimo Theatrum orbis terrarum, corredato da numerose incisioni calcografiche dei migliori autori europei dell’epoca), un volume del 1680 sulla simbologia religiosa dell’abate Filippo Picinelli e tre volumi ottocenteschi (una raccolta di incisioni di ambito archeologico per uso didattico, un opuscolo su antichità medievali veliterne, un atlante corografico del Regno delle Due Sicilie).