Di Vittorio Venditti
Ovvero: Mors Tua, Vita Mea
Oggi si stapperanno bottiglie di spumante e si consumeranno pasticcini per ‘ricordare’ l’assassinio di Stato che è passato alla storia come ‘la strage di Bologna’.
Quella stazione ferroviaria poteva esser stata frequentata da chiunque, compreso colui che quarantaquattro anni dopo l’evento ne sta rimarcando determinate ‘fecce’ della medaglia e che per imposizione e deportazione ‘scolastica’ verso le odierne ‘scuole di Vannacci’ è dovuto passare da quel famigerato ‘binario ventuno’, oggi di moda, ma già all’epoca ‘necessario’ per quanto riguarda gruppi d’interesse ritenuti più importanti in nome di Dio Danaro.
Va infatti chiarito che coloro che sono stati pluri-‘condannati’ per il misfatto, non solo oggi sono tranquillamente liberi, ma dispongono di fatturati da far impressione alla gente comune, magari quella che ancora attende una forma di pseudo-giustizia che avrebbe previsto almeno il risarcimento del danno in termini di soldi e tempo perso appresso a soggetti in ‘pezza nera’ spesso nemmeno tanto nascostamente mascherata di rosso che credendo di far paura, in realtà ormai, da burattini, sono solo teatranti per uno spettacolo disgustoso che non vuole avere spettatori.
Dei ‘cinghiali’ in questione, come già detto si parlerà a breve. Rimane da smaltire senza raccolta differenziata l’amara constatazione del fatto che anche per quanto accade oggi, il modo migliore che ‘l’Uomo Qualunque’ ha a disposizione per ottenere una parvenza di giustizia, resta quello di trasgredire le Leggi che ovviamente non sono fatte per quella che normalmente è definita ‘gente comune’ e che o si difende o crepa.
Per Il Divertimento Degli Amanti Delle Statistiche.