Di Vittorio Venditti
Alla Faccia Della Digitalizzazione E Del PNRR Che La Foraggia
tutto è bene se finisce bene ed in questo caso è andata di lusso: Ma con quali precauzioni? Davvero la burocrazia è stata schivata? I fatti:
Dopo quanto rendicontato mercoledì tre luglio scorso, con pazienza, l’utente in avanscoperta ha attesi gli sviluppi che sono arrivati venerdì mediante un tentativo di chiamata al telefono messa in atto dal call center GRIM, approccio già sconsigliato dal destinatario protagonista della ricezione del disservizio che si sta raccontando perché questi numeri vengono considerati spam dai nuovi smartphone e bloccati di conseguenza. Ricevuto il messaggio dalla Rete, l’utente ha richiamato a sua volta il punto di contatto che dirige il traffico in materia d’esazione delle bollette dell’acqua in Molise ed ha scoperto che la telefonata bloccata sarebbe servita a chiedere all’utente medesimo di procurarsi presso il comune ove si trova l’impianto per la misurazione del quale tener conto ed inviare a GRIM il tracciato della gestione del contatore riferito all’utenza sotto esame. Ma… una loro inter-comunicazione fonica o scritta senza disturbare chi già patisce l’onta di dover ricevere tali affronti senza per altro alcuna richiesta di scuse da parte di chi perpetra tali torture e poi riceve il mantenimento, magari anche per queste bastardate, non avrebbe risolto il problema sul nascere? O s’è pensato di provarci, come capita… ma di questo si parlerà a seguire con dovizia di particolari perché oggi s’andrebbe fuori tema.
Per inciso, va sottolineato che i due numeri di matricola che hanno dato adito alla messa in ruolo delle due bollette gemelle di cui al tema, al limite (non necessariamente applicabile) avrebbero dovuto entrare sì in conflitto, ma per il rendiconto duemilaventitré, (anno dell’effettivo cambio di contatore), cosa scoperta dall’utente solo dopo la pubblicazione dell’articolo riproposto in link sopra, atteso che per ragioni dovute all’impossibilità di leggere compiutamente il cartaceo mediante il lettore di schermo che chi non vede normalmente utilizza, la verità sia venuta fuori solo dopo la verifica portata a termine da persona vedente.
Insomma: gli enti che si scambiano la gestione dell’esazione e dei contratti riferiti ai contatori dell’acqua in Molise non si parlano tra loro o lo fanno in maniera a dir poco superficiale, demandando comunque (la propria incapacità di sbrigare le faccende per le quali ricevono stipendi più o meno lauti) all’utenza che se non è in grado d’esperire il lavoro per il quale i dipendenti della pubblica e privata amministrazione in oggetto vengono remunerati o solo se chi capita tra i gangli di questa moderna forma infernale d’oppressione non ha l’autonomia per procedere in tal senso avrà l’aggiunta di dover sborsare altro danaro perché così dice la Legge, ovvero così dicono quelli che evidentemente rubano il pane allo stato (rigorosamente e volutamente in minuscolo) e la giornata a Cristo (in maiuscolo perché nonostante tutto ancora non perde la pazienza) e con il loro non saper fare, incrementano quanto già richiesto ed in determinati casi estorto per dare un servizio che giustappunto non serve neppure riassumere in che stato viene propinato.
Detto ciò e dopo che l’utente pioniere ha provveduto a calmarsi, la mattina successiva, vale a dire sabato sei luglio scorso, davanti al computer, constatato che il comunicato ‘muinicipale’ già riproposto non mostra la casella di posta elettronica certificata di GRIM, (cani e cani evidentemente s’annusano), dopo aver cercata ed ovviamente reperita la PEC del nuovo gestore (moli e non si sa quanto sano) delle fatture dell’acqua, con quella pazienza comunque non persa, l’utente ha provveduto a redigere una lettera dettagliata con le vicissitudini patite per la sola necessità di poter onorare quanto dovuto, allegando il documento richiesto dai destinatari della missiva, procurato in data due luglio proprio per ogni evenienza che puntualmente s’è verificata.
Ieri mattina l’epilogo. Ore otto e trentotto, alla casella di posta elettronica certificata dell’utente arriva il messaggio che avverte “della protocollazione” (è scritto proprio così e possa perdere gli attributi che ne determinano il sesso chi eventualmente ha riportato il falso) della lettera trasmessa due giorni prima. Verso mezzogiorno e mezza poi, in posta ordinaria, a quella casella già comunicata per la spedizione delle bollette future, arriva un documento che sulla base di quanto allegato nella PEC di cui sopra, invita l’utente a pagare una delle due fatture ed a ignorare l’altra per la quale è stata emessa una nota di credito “da conservare con la bolletta stornata per eventuali controlli futuri”, cosa che se mai ce ne fosse stato bisogno serve ad irridere questi soggetti che hanno sbagliato loro, non hanno presi i dovuti provvedimenti su segnalazione dell’utente, hanno obbligato quest’ultimo a risolvere il problema creato da cotanti burocrati (o incapaci che dir si voglia) e trasformato in suo problema a proprie spese ed ora pretendono anche di approntare una spada di Damocle sulla testa del cittadino che se non perde la pazienza e non va a dar fuoco agli uffici siti in via Tiberio novantacinque a Campobasso è solo per vedere, non certo di nascosto, questi stupidi dove vogliano arrivare…
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