Di Vittorio Venditti
Alla Faccia Della Digitalizzazione E Del PNRR Che La Foraggia
San Francesco di Sales disse in sintesi che il vero giornalista, prima di pubblicare, oltre a ponderare, ha l’obbligo d’aver dovuto consumare le suole delle scarpe (fisiche o digitali che siano) per appurare quanto propone come notizia. La moderna deontologia del settore impone che chi dà informazioni non parli mai della propria persona come protagonista e questo secondo punto è davvero arduo da porre in pratica, atteso che se una notizia vada offerta di prima mano, questa debba esser stata vissuta e non acquisita da fonte terza. E’ in questo senso che ora verrà proposta una situazione che definire scandalosa vuol dire nascondersi dietro la più becera ed ipocrita diplomazia. I fatti:
Della questione ‘pagamento delle bollette dell’acqua a Gambatesa’ s’è già trattato su queste pagine lo scorso ventidue giugno a seguito di un comunicato proposto dal ‘muinicipio’ locale, scartoffia che sostanzialmente mette in pratica i dettami derivanti dal programma elettorale proposto come real politic dalla ‘Lista Pilato’, in questo caso (e non potrebbe essere diverso) a favore della politica tout court che nel mettere in pratica il proverbio che recita in dialetto “I Ciucce Ze Vattene, I varile Ze Sfascene” (gli asini s’azzuffano, i barili si sfasciano), senza mezzi termini dichiara che ogni modifica, sia essa in peggio o in meglio per l’amministrazione d’ogni ordine e grado, quando va in porto è per merito dei delinquenti comuni che sono inquadrati in quella parte del sistema momentaneamente ritenuta nel giusto, ma qualora sorgano problemi, questi sono inesorabilmente a carico dell’utenza che ne deve comunque pagare le conseguenze per poi venir obbligata anche a ringraziare per come s’è conclusa la questione.
Tutto ciò premesso, può succedere che tra i rendiconto inviati in questi giorni a Gambatesa, possa trovarsi qualcosa di sconcertante: una di queste bollette infatti, è stata recapitata alla medesima utenza in due versioni. Va detto che nel secondo semestre del duemilaventidue, tal titolare, per la rottura del contatore, a sue spese e senza averne colpa, ha dovuto sostituire il misuratore con un omologo che per ovvie ragioni ha una matricola diversa da quello passato a miglior vita. Le due sequenze numeriche (poste sotto il medesimo numero utente), sono state conteggiate come due utenze distinte e separate, pur presentando tal informazione non di poco conto.
Andando a protestare il problema presso il ‘muinicipio’ (che ha inviati i dati alla nuova società), l’utente ha ricevuta la risposta che sostanzialmente lo rimanda alla nuova gestione perché “noi i dati li abbiamo forniti correttamente; spetta ai nuovi gestori inviare le fatture in maniera corretta”.
Senza tirarla per le lunghe ed evitando d’arrabbiarsi perché ciò non risolve comunque il problema, s’è arrivati alla soluzione che ha prevista la stampa del tabulato già trasmesso tra enti (perché non fidarsi della pubblica amministrazione è un’arma a favore dei cittadini) e per quanto riguarda la capanna locale, il problema è stato dichiarato risolto.
Qualche minuto dopo il rientro a casa, l’utente, con massima rassegnazione e consapevolezza che il problema va comunque chiarito e soprattutto onorato perché dalla criminalità organizzata ci si deve difendere senza aspettare che questa possa trovare il modo per aver ragione di una questione portata a tali livelli per la naturale conclusione alla quale s’arriva considerando le ragioni stesse del dover campare simili parassiti, quell’utente ha contattato il call center della società che gestisce la fatturazione del servizio idrico in Molise e dopo tre minuti d’attesa, è arrivata la risposta da parte di un operatore che definire gentile e disposto alla soluzione di quanto protestato, vuol dire davvero non ringraziare abbastanza, in un mondo nel quale tutti se ne fregano di tutti e girare armati per auto-difesa da tal burocrazia è il minimo anche se poi si contribuirebbe in maniera sostanziale e soprattutto sostanziosa allo spopolamento di una regione che non esiste, già morta di suo.
Proposto il problema, l’operatore che con pazienza ha ascoltate le ragioni e soprattutto ha ricevuta la domanda su come l’utente dovesse comportarsi per saldare il dovuto e non una bolletta irregolare, s’è preso il tempo utile per indagare in merito e poter dare risposta entro il periodo di scadenza della fattura da onorare. S’è proceduto anche al dirottamento delle prossime spedizioni che da cartacee sono state passate verso la più rapida e non costosa e-mail ed ora l’attesa è tutta per capire quale delle due bollette vada pagata in maniera da non ricevere solleciti che sarebbero solo utili a denigrare un servizio nato con le migliori intenzioni, ma gestito come si sta rendicontando.
Il Resto, A seguire.