Di Maurizio Oriunno
William Congdon e l’American Field Service in Molise 1943-1946
Dal 21 giugno al 24 ottobre 2024
Museo Archeologico Nazionale di Campobasso
Museo Nazionale di Castello Pandone – Venafro
Castello di Civitacampomarano
A cura di Rodolfo Balzarotti, Cinthia Benvenuto, Francesco Gesti
Promossa da
Ministero della Cultura – Parco archeologico di Sepino e
Museo Archeologico di Campobasso
Direzione regionale Musei Molise,
The William G. Congdon Foundation,
Fondazione Intercultura ets – AFS
CONFERENZA STAMPA E INAUGURAZIONE
VENERDÌ 21 GIUGNO 2024 ORE 16,00
CASTELLO PANDONE – VENAFRO
Introduce
Enrico Rinaldi (Direttore Regionale Musei Molise)
Interventi
Pierangelo Izzo (Direttore Museo Nazionale di Castello Pandone), Giorgio Gandolfi (Presidente The William Congdon Foundation), i curatori della mostra Rodolfo Balzarotti, Cinthia Benvenuto, Francesco Gesti.
CONFERENZA STAMPA E INAUGURAZIONE
SABATO 22 GIUGNO ORE 17,30
MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI CAMPOBASSO
Introduce
Enrico Rinaldi (Direttore Regionale Musei Molise)
Interventi
Davide Delfino (Museo Archeologico Nazionale di Campobasso), Cinthia Benvenuto (Soprintendenza ABAP per il Molise e curatrice della mostra), Fulvia Ciliberto (Università degli Studi del Molise) i curatori della mostra Rodolfo Balzarotti e Francesco Gesti.
Oltre il Sangro, “l’oscuro continente”
«Neve al di là del Sangro e da lì in avanti – a partire da quei villaggi sulle altre montagne ed estendendosi lungo tutte le cime che potevamo vedere e poi oltre per interminabili miglia fin dentro il cuore dell’Europa c’erano Tedeschi, Festung Europa. Là oltre stava l’oscuro continente.» (William Congdon, In the Death of One)
Nell’80° anniversario della storica battaglia di Cassino, una mostra distribuita in tre sedi museali molisane rievoca, attraverso gli scritti e le immagini di un artista americano che fu tra i protagonisti della Scuola di New York nell’immediato dopoguerra, le tragiche vicende di cui fu vittima il popolo del Molise tra l’autunno del 1943 e la primavera del 1944, quando gli eserciti degli Alleati s’affrontarono con le truppe naziste per lunghi mesi sulla cosiddetta Linea Gustav, un sistema di fortificazioni lungo il fiume Sangro culminante nel formidabile bastione di Montecassino. Di queste note vicende la mostra rievoca una serie di capitoli ancora sconosciuti.
Anzitutto, la presenza della leggendaria associazione di volontari ambulanzieri dell’American Field Service e il loro impegno a favore della popolazione civile in uno spirito alieno dalle logiche di guerra di cui si fa portavoce lo stesso Congdon nei suoi epistolari, nel suo memoriale In the Death of One (di qui la citazione riportata nel titolo della mostra); nei disegni eseguiti sul luogo, carichi di una struggente partecipazione alle sofferenze umane. Poi, ancora nel pieno della guerra, la sua collaborazione con il collega ambulanziere John Harkness, architetto di prestigio, alla stesura di un piano urbanistico della città d’Isernia semidistrutta dai bombardamenti. Inoltre il rapporto con i Polacchi del 2° Corpo d’Armata con cui condivise il sanguinosissimo assalto finale a Cassino nel maggio del 1944 e ancora il suo ritorno in Molise nel 1946, insieme ad una missione di Quaccheri, per la ricostruzione dei paesi distrutti dalla guerra, anticipando gli interventi del Piano Marshall e dell’UNRRA.