Di Mario Ricca
Chi Permette Al Ladro Di Rubare, E’ O No Come Il Ladro?
Quando leggo articoli come quello che rimetto alla tua attenzione, I fagiani e il formaggio comprati con i soldi pubblici – Giornalettismo, non condanno sotto l’aspetto morale perché non me lo posso permettere; non giudico sotto il profilo giuridico perché da garantista attendo i tre gradi; non mi indigno di fronte alle gesta di questi pezzenti che definisco tali solo perché detesto chi ruba nei supermercati così come ammiro chi costruisce i supermercati rubando (tanto per parafrasare De Gregori) e chi si accontenta di così poco lo ritengo meritevole del mio disprezzo.
Quello che mi domando da ignorante però è: Ci deve essere un passaggio prodromo all’erogazione di questi rimborsi oggetto di indagini e processi, la presentazione di documentazione attestante acquisti e relativi pagamenti.
Il personale degli enti addetto alla ricezione di questa documentazione che poi deve avviare l’iter per il rimborso ai pezzenti di cui sopra, è incapace a rendersi conto che certi acquisti non possono rientrare nelle attività istituzionali o è complice dei beneficiari dei rimborsi?
Forse non presto attenzione ai notiziari, ma non ho mai sentito di dipendenti portati a giudizio o licenziati per aver consentito ai pezzenti di cui sto parlando di avere rimborsi non dovuti.
Mi sono perso qualcosa o il sindacame tutela questi personaggi magari adducendo come attenuante al comportamento di costoro la sudditanza verso i politici?
Una cosa è certa, i politici possono non essere rieletti, mentre i dipendenti che commettono certe “leggerezze”, beneficiano dell’immunità che per i parassiti protetti dai sindacati è un diritto acquisito.