Di Associazione Italiana Persone Down
Oltre 500 medici e scienziati, più di 400 familiari da tutt’Italia e da 27 Paesi del mondo
La 5th Trisomy 21 Research Society International Conference ha permesso un confronto e una sinergia tra chi studia la sindrome di Down e chi la vive ogni giorno
AIPD al centro degli appuntamenti per le famiglie: “Orgogliosi di condividere questo percorso che deve continuare”
Si è conclusa sabato scorso la 5th Trisomy 21 Research Society International Conference che per la prima volta si è svolta a Roma. Quattro giornate molto partecipate, tra l’Università La Sapienza e il Centro Congressi La Nuvola, divise e condivise tra scienziati, studiosi, medici, professionisti, associazioni e famiglie.
Tanti gli aspetti e i temi toccati, durante sezioni plenarie, simposi per ricercatori, presentazioni e workshop, oltre che momenti di incontro e confronto informali, durante i quali le associazioni e le famiglie hanno potuto presentarsi al mondo scientifico e accademico, condividendo e scambiando esperienze e competenze.
I numeri dei partecipanti sono stati molto alti: oltre 500 medici e scienziati, più di 400 familiari, arrivati dall’Italia e dall’estero.
Fondamentale il concorso delle associazioni al programma dedicato alle famiglie: AIPD ha fornito un importante contributo alla sua ideazione, realizzazione e gestione, insieme a Coordown e Anffas ed è stata presente nei tre giorni svolti alla Nuvola con il suo stand informativo, con i volontari che hanno accolto i partecipanti al desk e con interventi dedicati ai vari temi su cui è impegnata da sempre: affettività, lavoro, stili di vita.
Tante le persone con sindrome di Down (giovani e adulte) che hanno presa la parola e portata la propria testimonianza sui temi affrontati. Tanti i familiari che sono intervenuti, per far sentire la propria voce e condividere il proprio vissuto, le difficoltà, le strategie, le preoccupazioni e le aspettative.
“Essere protagonisti in una Conferenza Mondiale è una grande soddisfazione per l’AIPD – commenta il presidente nazionale Gianfranco Salbini –. La nostra associazione ha sempre creduto nelle famiglie perché l’AIPD è famiglia. Ha saputo ascoltare, da oltre 40 anni, i bisogni e gli obiettivi delle persone con sindrome di Down. Grazie alla T21 RS per aver incluse e coinvolte attivamente le associazioni all’interno di questa grande iniziativa. Siamo stati presenti all’evento dal primo all’ultimo giorno: ora che si è concluso, siamo più che mai convinti che sia necessario proseguire quest’importante percorso condiviso tra associazioni e mondo scientifico, per fornire alle famiglie nuovi strumenti informativi e conoscitivi capaci di migliorare le condizioni di vita delle persone con sindrome di Down. Continuiamo a lavorare insieme per fare la differenza: la conferenza mondiale si chiude, la sinergia continua!”.