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Ventotene: Nuovo Manifesto Per Un’Europa Giusta Nel Mediterraneo Della Sovranità Alimentare

Di Mimmo Pelagalli

COAPI

“Tra settembre ed ottobre 2024 si terrà a Ventotene una due giorni che elaborerà il nuovo Manifesto per una Europa più Giusta nel Mediterraneo della Sovranità Alimentare”. Lo ha detto ieri in conferenza stampa Gianni Fabbris (portavoce del Coapi) che ha aggiunto: “Abbiamo ragionato su cinque parole (o gruppi di parole) chiave che saranno la base del nuovo Manifesto di Ventotene, veri principi cardine con cui rinominare l’azione di Riforma dell’Agroalimentare della quale abbiamo sempre più bisogno”.

La prima è “diritti“ collettivi e individuali su cui reimpostare un agroalimentare fuori dal disastro imposto dalla brutalità di un mercato senza regole e principi; diritti delle imprese al reddito, dei salariati al lavoro ed alla dignità del lavoro.

Le seconde sono “cibo e sicurezza alimentare”; perché il cibo non è semplicemente una merce, ma quando è di prossimità, sano e sicuro, è garanzia di tutela della storia, delle culture, della salute e della produzione sociale dei territori.

La terza è “comunità”; perché di fronte alla crisi che trasforma i cittadini in “consumatori divisi per censo” (Tra chi può permettersi di comprare a caro prezzo un cibo “sicuro” e chi è costretto al cibo degli hard discount), lasciandoli divisi e soli di fronte alla speculazione finanziaria, l’alleanza di interessi nella comunità è la risposta necessaria.

La quarta è “rinaturalizzazione”; perché l’agroecologia è la condizione su cui riconiugare i processi economici e d’impresa, garantendo al Paese un rapporto fra natura e impresa capace di superare la devastazione di un modello economico che oltre la crisi sociale ci lascia anche grandi problemi ambientali e perché la lotta agli effetti del cambiamento climatico si fa con le imprese e non contro di loro.

Ma non ci sono diritti senza “futuro” e il futuro non può che essere il prodotto di una Riforma dell’Agro-alimentare che investa la società e chiami alla responsabilità la politica, fondata sulla Sovranità Alimentare e su un Mediterraneo che ha pagato negli ultimi decenni prezzi grandissimi per le scelte neoliberiste dell’Europa. Mediterraneo che torni ad essere centrale nelle strategie istituzionali come culla delle straordinarie culture millenarie del cibo. Un Mediterraneo in cui ricostruire l’unità tra i pescatori artigianali, i contadini/piccoli e medi agricoltori e gli artigiani del cibo, tenuti separati anche dal venire avanti dei venti di guerra.

Sono poi seguite le testimonianze di alcuni dei partecipanti al primo incontro. Antonello Nudo, UniAgri, associazione nata dalla mobilitazione dello scorso inverno in provincia di Avellino ha detto: “Gli agricoltori italiani oggi sono a Ventotene e non a Bruxelles a manifestare, per fare da supporto ad una politica europea che non condividiamo. Il manifesto di Ventotene del 1941 è stato tradito – ha aggiunto – perché l’Europa si è ridotta ad essere il vettore di una politica economica che ha messo nell’angolo l’agricoltura mediterranea, Ventotene è pertanto un modo per rappresentare un’esigenza e un’idealità, riportando al centro della riflessione comune sull’Europa l’agricoltura mediterranea”. Infine Nudo ha affermato: “Occorre oggi passare ad una nuova resistenza, quella alle multinazionali ed ai poteri finanziari che stanno distruggendo il nostro agroalimentare”.

Giuseppe Di Niola del gruppo dell’Agro Caleno ha sottolineato che occorre affrontare “I problemi delle aziende che sono i debiti di sistema e la concorrenza sleale”.

Nunzio Stoppiello , dalla marineria di Manfredonia, componente della Rete dei Pescatori all’interno del Coapi ha aggiunto: “Negli ultimi anni è mancato l’ascolto, siamo diventati sconosciuti, soprattutto non viene riconosciuto il danno che riceviamo dal cambiamento climatico e dall’inquinamento, abbiamo bisogno di confrontarci, a cominciare dai comuni che saranno i primi a subire i danni dalle chiusure di aziende agricole e della pesca”.

Antonio De Simone, gruppo degli agricoltori contro la crisi di Fondi, “Noi non intendiamo più essere confinati in quest’oblio senza uscita, siamo in mobilitazione e guai se così non fosse, ci attendiamo risposte nei prossimi mesi da questa nostra azione”.

Maddalena Cualbu, pastora sarda di Altragricoltura: “Sono qui per unire tutti, non solo quelli che lavorano, ma anche quelli che consumano, un’Europa dove ci siano tutti, Sud e Nord”.

Alessandro Novelli del Cospa Abbruzzo e rete Gps “Noi sappiamo che cosa significa perdere tutto, veniamo dall’esperienza del terremoto di Amatrice. Il nuovo Manifesto di Ventotene servirà a trovare ascolto una buona volta. Noi dobbiamo difendere una tipicità, un’identità: dobbiamo riportare l’Europa coi piedi per terra”. Novelli nelle sue conclusioni ha sottolineato le tappe operative il processo per la formazione del nuovo Manifesto di Ventotene, al quale tutti possono partecipare anche i singoli comuni, approvando ordini del giorno e offrendo il diretto contributo delle singole comunità.

Dalla settimana subito dopo le elezioni europee, sulla base delle prime cinque parole cardine, un gruppo di lavoro ad hoc produrrà una prima stesura dei principi per il Nuovo Manifesto di Ventotene e un appello in rete raccoglierà le adesioni ad un Forum di discussione e confronto che nel Mese di Ottobre 2024 convocherà un seminario di due giorni a Ventotene per redigere il testo finale e per decidere insieme (sindaci, istituzioni di territorio, soggetti sociali e di società civile con gli agricoltori, i pescatori e gli artigiani sia Italiani che di altri Paesi) un percorso di costruzione di una rete internazionale di iniziative. Un percorso (come concordato nell’incontro tenuto in mattinata presso il Comune di Ventotene con il Sindaco) che non mancherà di coinvolgere altri, oltre che le singole Associazioni del Coapi, come la Rete dei Municipi Rurali con i sindaci delle aree costiere e rurali e l’Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare che ha da tempo in progetto di dare vita al ForumMed della Sovranità Alimentare dopo quello del 2005.