Di Gruppo241 Amnesty International Di Campobasso
I Discendenti Del Giaguaro
Si è conclusa con 144 firme raccolte, la partecipazione del gruppo241 Amnesty International di Campobasso alla “Prima festa del parco”, manifestazione organizzata dal Comitato pro Parco Ungaretti sabato 11 maggio 2013.
L’evento ha visto la collaborazione di numerose associazioni per promuovere la conoscenza di una zona verde situata alle spalle di Via Ungaretti a Campobasso.
La raccolta firme presentata al tavolino dagli attivisti per i diritti umani, riguarda l’appello (ancora aperto online all’indirizzo http://www.amnesty.it/fermare_vedanta_india_diritti_umani) al presidente della Vedanta, Anil Agarwal, chiedendo all’azienda di assumersi le proprie responsabilità per aver ignorato le conseguenze delle attività estrattive sui diritti umani delle comunità dell’Orissa in India.
La Vedanta sta tentando di ‘mascherare’ le critiche sullo scarso rispetto dei diritti umani fatte da Amnesty International dopo che l’azienda ha pubblicato il suo ultimo rapporto intitolato “La prospettiva della Vedanta”.
L’appello si inserisce nel contesto della campagna “Io pretendo dignità”, che pone al centro delle sue azioni la difesa dei diritti umani e l’impegno per la lotta contro la povertà.
Sempre più spesso, i diritti umani vengono violati a causa di normative nazionali deboli e scarsamente osservate e per l’assenza di meccanismi internazionali di accertamento delle responsabilità delle aziende che, nei paesi in via di sviluppo, provocano effetti sempre più devastanti.
Oltre la raccolta firme, gli attivisti del gr241 hanno allestito per l’occasione, la mostra fotografica “I discendenti del Giaguaro” che rappresenta alcune scene della battaglia giuridica per la difesa del proprio territorio condotta dalla comunità Sarayaku.
I Sarayaku sono una popolazione nativa di 1200 persone che vive nell’omonimo villaggio, situato nella foresta amazzonica dell’Ecuador.
Questa comunità ha rischiato di perdere le sue terre ancestrali a causa di un progetto petrolifero su cui non era stata consultata.
Dopo aver cercato giustizia per anni, la comunità Sarayaku, si è rivolta alla Corte interamericana dei diritti umani, il massimo organo di giustizia del continente, la quale a luglio 2012 ha stabilito che l’Ecuador ha l’obbligo di condurre una consultazione appropriata e partecipata con i sarayaku, in buona fede, nel rispetto delle loro pratiche culturali e con l’obiettivo di arrivare a un consenso prima di proseguire qualsiasi progetto che possa riguardare il loro territorio.
Durante la “Prima festa del parco” gli attivisti hanno coinvolto tutti i bambini con un’azione di solidarietà per la comunità Sarayaku, realizzando disegni sulle zone verdi della nostra regione contenenti un messaggio di solidarietà per la comunità dell’Ecuador.
I disegni saranno spediti direttamente alla comunità Sarayaku.
gr241 Amnesty International di Campobasso
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