Calcio: Giovanni Sartori ‘Uomo Ombra’ Di Atalanta E Bologna

Di Luca Giordano

La serata di mercoledì scorso resterà per sempre nella memoria dei tifosi bergamaschi per la storica vittoria della coppa d’Europa League (venticinque anni dopo il Parma in quella che si chiamava ancora Coppa Uefa) ai danni dei freschi campioni di Germania del Leverkusen vincendo seccamente per tre reti a zero

La Dea In Paradiso

Nella stessa sera Bologna ha festeggiato in centro città con la squadra cittadina la prima storica qualificazione alla prossima Champions League. Due squadre che hanno festeggiato qualcosa di impensabile viste le piccole dimensioni dei due club legati dalla figura di Giovanni Sartori.

Giovanni Sartori

Sartori è l’uomo dei miracoli. Poco amante delle telecamere (si fatica a trovare sue foto) è un dirigente sportivo specializzato in piccole grandi imprese.

Nei primi anni duemila diventa dirigente del Chievo e riesce a dare una stabilità alla squadra del quartiere veronese facendola diventare di fatto una delle compagini più toste del nostro campionato, tanto da arrivare a qualificarsi ai preliminari della Champions League oltre a raggiungere altre due qualificazioni storiche alla Coppa Uefa, lanciando giocatori come Amauri, Corradi, Corini e Pellissier.

Nel 2014 sposa l’ambizioso progetto dell’Atalanta (culminato ieri con la storica vittoria della finale) del presidente Percassi, trasformando quel club di periferia in una squadra dalla mentalità europea e nel corso degli anni capace di scovare nuovi talenti così da migliorare sempre più.

Nel 2021 la dea sfiora la finale di Champions, battuta soltanto negli ultimi minuti di gioco dal Psg in un torneo giocato d’estate per la stagione interrotta causa pandemia.

Due anni fa si trasferisce a Bologna dove sceglie Thiago Motta come allenatore (oggi voluto dalla Juventus) per centrare due anni dopo la qualificazione alla massima competizione europea.

Semplicemente Giovanni Sartori.