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ATTENTI ALLE TRUFFE

Di Vittorio Venditti

Pubblico O Privato, Nulla Cambia

Che i tempi non siano dei più tranquilli è cosa risaputa; che il vizio di campare sulle spalle altrui sia praticamente normalità se si considera che ventiquattro ore al giorno, sette giorni su sette, l’arte di ‘far politica’ crea problemi ai cittadini che altrimenti starebbero bene potendo schifare ancora meglio queste forme di parassitismo è altrettanto ovvio.

Totò Truffa

dunque, dopo aver parlato di tal performance a coinvolgimento del pubblico, evitando di fare gratuita pubblicità e per questo cambiando l’icona del presente scritto senza inserire loghi, diventa necessario (per par condicio) addentrarsi nei meandri del privato con la compagnia di chi, di quest’arte ha fatta scena, guadagnandoci sopra col massimo dell’onestà.

Il fatto è di ieri, quando nella cassetta della posta, chi scrive ha trovata una quasi anonima lettera con in bella mostra lo stemma di una casa automobilistica. La missiva, come primo invito, pregava il destinatario di prenotare una visita presso l’officina della concessionaria o punto vendita che aveva instradata l’auto della quale si richiedeva la presenza perché a dire di chi ha redatta la lettera, era in corso una campagna di richiamo “per la sostituzione della copertura del polo positivo della batteria”, ciò per ragioni di sicurezza. L’operazione sarebbe stata gratuita, ma l’importanza di tal sostituzione andava tenuta in debita considerazione.

Nulla di trascendentale, soprattutto per chi può vantare l’amicizia fraterna con la persona che si è occupata di vendere la macchina in questione, veicolo che però nella comunicazione non è citato in alcun modo. Dunque, non restava da far altro che verificare se tutto fosse regolare, magari senza disturbare per tal ragione la persona amica, atteso che certe verifiche si possano portare a termine usando la tecnologia digitale, connettendosi al sito della casa madre del marchio chiamato in causa. Preso dunque il foglio di circolazione e connesso il computer alla giusta pagina, l’operazione è stata elementare: Il sito che doveva confermare se esistesse o meno una campagna di richiamo tout court, richiede d’inserire il ‘vIN’ e per sicurezza il codice che chiarisce che non è in collegamento un ‘non umano’. Per inciso: il ‘VIN’ (in italiano, ‘Numero di Identificazione del Veicolo’, non è un particolare prosecco d’origine veneta, ma una stringa alfanumerica indicata sul documento di immatricolazione del mezzo. Realizzata la semplice operazione descritta sopra ed inviati questi pochi dati si ottiene immediatamente la risposta che in questo caso è stata negativa perché “per questo veicolo non sono in corso campagne di richiamo”.

Il Trita-Carte A Qualcosa Servirà Pure!