Di Vincenzo Cimino
“Bello, divertente: esperienza utile per il confronto con il mondo”. E’ questa la sintesi proposta da chi ha partecipato e vinto in diverse sezioni. Il riferimento va al Concorso musicale di Palmanova, gara che per Campobasso e di riflesso l’intero Molise, ha vista la presenza del liceo musicale statale Giuseppe Maria Galanti.
Sette insegnanti ed una ottantina di alunni, tenendo alta la bandiera della regione che ‘non esiste’, hanno dato saggio della preparazione imposta da uno studio meticoloso, ma sempre umano, fornendo (a giudici italiani e non) la certezza che laddove si pensa che nulla sia possibile, non solo si nasconde il fuoco della volontà di vivere, ma lo si fa con la proposta di ciò che viene apprezzato per obiettiva e considerata superiorità di risultato. Dunque, il liceo che ha esportata buona musica nel nord Italia, ha raccolti i seguenti e rilevanti piazzamenti:
Symphonic Orchestra & Coro, (1° premio),
Wind Orchestra (I° premio),
Street Band (2° posto)
e come se non bastasse, la ciliegina sulla torta è stata messa da Cristiana Fiani che da solista al pianoforte ha ‘requisito’ anche in questo caso il massimo riconoscimento. Il ‘bottino’ appena descritto non poteva non chiudersi con il ‘Premio Scuola della categoria “D”, assegnato sempre al ‘Galanti’ con la motivazione sintetizzata nell’aver vinta la maggior parte dei premi in quella sezione.
Un curioso “dietro le quinte”: tra i giudici c’è stata chi, venendo dall’oriente per carpire la cultura musicale occidentale e già insegnante del ramo, si è complimentata vivamente con una collega della scuola campobassana, segno del fatto che il presente dire non è un vanto locale, ma una realtà della quale tenere seria considerazione.
Non finisce però qui, perché un salto nel recente passato ha permesso il video-collegamento con la giuria del ‘Festival dei licei musicali’ tenuto a Frosinone, kermesse che sempre alla scuola sita in Campobasso, darà come premio la possibilità di registrare un disco in uno studio dei i più quotati tra i cantanti di successo d’ogni genere in Italia e non solo.
Ora non resta altro da fare che augurare il massimo della fortuna e del successo ai vincitori e primi tra questi, ai di loro Maestri che con tal performance e se ce ne fosse stato bisogno, mettono in risalto le capacità di chi dà anima e cuore per il proprio lavoro, sacrificandosi all’inverosimile e spesso ricevendo solo la soddisfazione di sapere che tale sforzo non andrà perduto e come seme, feconderà quella terra che non si vede e che per converso costringerà poi i nuovi virgulti a prosperare altrove, almeno finché un moto d’orgoglio non sveglierà chi ancora sogna perché non si vuol rendere conto delle proprie potenzialità.