Di Vincenzo Cimino
, Soddisfazione di OdG e Corecom per l’esito del processo
Due anni di reclusione, pena sospesa, oltre al risarcimento dei danni in favore delle costituite parti civili e pagamento delle spese processuali. Questa è la pena che il Tribunale penale d’Isernia ha inflitta a Ciro Carnevale, ritenendolo responsabile del reato di diffamazione a mezzo stampa e accesso abusivo ai sistemi informatici.
Vittima degli attacchi del Carnevale (che non è un giornalista) è la nostra collega Manuela Petescia, difesa dall’Avv. Francesco La Cava, anch’egli giornalista, presidente della Camera Penale d’Isernia e già membro del Cdt Molise, il quale agiva anche a tutela del nostro Ordine Professionale.
Una condanna esemplare, a conclusione di una vicenda che risale alla fine del 2017, quando il Carnevale si è introdotto in un sistema informatico, creando profili falsi al solo scopo di spargere sui social network messaggi di odio e pesanti offese nei confronti della collega Petescia. Una serie di offese gratuite e pesanti sono comparse con profili falsi ovunque, fino a quando la stessa direttrice non ha deciso di smascherarlo individuandolo nella persona del venafrano Ciro Carnevale, depositando la documentazione alla polizia postale di Campobasso.
Contestualmente anche un’altra testata locale ha denunciata l’intrusione nel sistema informatico e l’alterazione di un’intervista all’allora governatore con l’inserimento di espressioni diffamatorie nei confronti della direttrice. Anche in questo caso l’autore è stato individuato nel Ciro Carnevale che attraverso un suo blog ne rivendicò la paternità. Le consequenziali indagine della Procura distrettuale di Campobasso (prima) e l’istruttoria dibattimentale del Tribunale d’Isernia (dopo) ne hanno portato alla condanna ad una pena certamente esemplare, ponendo fine alla sua campagna diffamatoria e denigratoria come ha sottolineato il collega La Cava.
Speriamo che la sentenza sia anche di monito a tutti coloro che ritengono, nascondendosi dietro l’anonimato o falsi profili, di essere autorizzati a poter denigrare e diffamare chiunque non li aggradi.
L’Ordine dei Giornalisti del Molise nell’apprendere la notizia, si congratula con l’avvocato e collega Franco La Cava che è sempre in prima linea anche con i corsi formativi, i quali s’arricchiranno nella deontologia, di quest’altra vicenda processuale. Gli auguri anche alla collega Manuela Petescia, con la speranza che cessi per lei, ma anche per altri colleghi, un tormento mediatico che ne ha condizionata l’esistenza e la serenità e non è la prima volta che la direttrice è costretta ad adire alle vie legali a causa di aggressioni per lei e la sua famiglia, del tutto ingiustificate e inappropriate, dense di livore e volgarità. Una vittoria anche per l’Ordine regionale, investito spesso da situazioni simili, fatti che sono da sprone a leoni da tastiera e veri e propri “delinquenti a rete libera” che prendono di mira giornalisti colpevoli solo d’esercitare un ruolo delicato nella società.
Una vittoria anche per il Corecom Molise, alle prese con la lotta all’odio in rete, hate speech, per il quale pone molta cura e attenzione nell’esercizio delle funzioni attribuite dall’Agcom.