Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
Abbiamo Scherzato!
Come anticipato nei giorni scorsi, oggi mantengo la promessa di tornare su ciò che a prima vista sembra una serie di madornali strafalcioni, commessi da chi ha redatte queste delibere:
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Per questo motivo, volendo scrivere qualcosa di sensato, ho fatta la solita telefonata al nostro Sindaco, nella quale ho avuta con lui una chiacchierata che mi ha lasciato ancor più insoddisfatto di come mi sentissi prima di tale colloquio.
Il Nostro infatti, all’obbiezione da me proposta, secondo la quale si parla di lavori da portare a termine con finalità diverse ma sullo stesso sito, mi confermava che a differenza di quanto ho ritenuto io, non si trattasse di errore nel redigere le due delibere in questione, ma di una realtà dei fatti che così si spiega:
All’altezza del depuratore comunale, verrà costruita la piazzola ecologica, anch’essa municipale.
E questa?
Abbiamo aspettato tutto questo tempo per niente?
Se a quest’ulteriore domanda il Sindaco ha risposto con un ragionamento inappuntabile, “La piazzola in foto è privata e bisogna pagare l’affitto, questa nuova sarà del comune e non avremo spese accessorie”, il Nostro, al mio ricordare che è da tempo che si parli del primo luglio come della data d’inizio della raccolta differenziata a Gambatesa, ma che ancora non si stabilisca l’anno nel quale la cosa diverrà realtà, nicchiando, ha dovuto poi ammettere quest’ulteriore ritardo che, ancora una volta, pone il nostro paesello all’ultimo posto per civiltà e nuove prospettive di sviluppo.
Intanto i cittadini si devono arrangiare per lo smaltimento dei beni durevoli; intanto gli spazzini, ai quali era stato promesso un aumento di stipendio conseguente ad un aumento dell’orario lavorativo, cose che avrebbero portato anche alla regolarizzazione di un contratto che dire falso è voler bene all’attuale amministrazione municipale, atteso che il Sindaco stesso che dice di non sapere niente della cosa, si proponga per ciò come il sette di danari giorno per giorno, intanto gli spazzini dicevo, non hanno un contratto di lavoro, atteso che il precedente, ([download id=”348″ format=”2″] che a detta del Sindaco è automaticamente prorogato), proprio per com’è stato concepito, non può essere prorogabile e se dovesse accadere qualcosa ai lavoratori cui il contratto in questione è stato imposto, gli stessi non godrebbero di alcuna protezione.
Abbiamo scherzato dunque, se si parli della redazione delle delibere di cui sopra; avendo scherzato anche sul prossimo avvio della raccolta differenziata a Gambatesa.
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Scherziamo un pò meno però su questa forma di presenza/non presenza di una società di servizi che, con un nome o con l’altro, già dal proporsi come onlus, fa sospettare tutto il sospettabile, atteso che non si capisca come può essere dichiarata società senza scopo di lucro, una realtà che fa del profitto il motivo unico della sua presenza in Gambatesa.
Ma perché riprendere il “buon nome” della società che fa capolino dalla delibera trentanove e metterlo in una farneticazione che parla degli spazzini?
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Si è detto da tempo che gli spazzini non siano più assoggettati alla MODISAN S.C.A.R.L. ma alla ECOJUNK S. R. L. che però, guarda tu alle volte il caso, sembra parente della prima.
E che c’è di male?
Nulla, se non si consideri il fatto che i cud destinati agli spazzini, relativi al duemiladodici, siano arrivati a questi, in una busta con intestazione MODISAN S.C.A.R.L.:
Ma non si era detto che gli spazzini avevano cambiato schiavisti (pardon) datori di lavoro?
Non è che questo gioco alle scatole cinesi debba servire a mettere in difficoltà i nostri schiavi del duemila, allo scopo di evitare loro di ricevere quanto dovuto, come accadde tempo a dietro, quando per ottenere il dovuto dallo Stato, tramite sostituto d’imposta, gli spazzini furono costretti a richiedere l’intervento del C. A. F., facendo innervosire non poco quel Sindaco che, a suo dire, non ha nulla a che vedere con gli spazzini, ma lo troviamo sempre attivo come fosse il mercoledì della settimana?
Staremo a vedere, e seguiremo con fatti concreti l’evolversi della situazione, alla faccia di gente di Gambatesa che, oltre a non agire per queste persone, si permette anche il lusso di insinuare che chi scrive oltre a parlare e sparlare del fatto non faccia nulla di concreto per risolvere e debellare questo cancro, gente che, forse a corto di argomenti, da un pò di tempo sta zitta, speriamo non per altrui imposizioni.
Tornando agli spazzini, e senza scherzare per niente, a breve riprenderemo quella battaglia di civiltà che consiste nel regolamentare secondo le Leggi una situazione che giorno per giorno non cambia, restando a somigliare ad una forma di caporalato che a parole si dice debellata ed abominevole, ma che nei fatti, oltre a risultare attuale, è anche comoda per il profitto di altri che, (dicono), di non entrarci niente.