Di Luca Giordano
Questa mattina il governatore della Liguria Giovanni Toti è stato posto agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione.
Giovanni Toti non è mai stato un grande estimatore del sud Italia. Non ha mai perso l’occasione in televisione o sulla carta stampata per mandare frecciatine alla classe dirigente geograficamente collocata da Roma in giù.
Giusto un anno fa, il governatore della Liguria proponeva di togliere i fondi europei alle regioni del sud perché (a suo modo di vedere) incapaci di gestire le risorse o peggio ancora finire in tasche di chi non dovrebbe arricchirsi (Fonte Ansa). Oggi le accuse della Guardia di Finanza e della procura di Genova dalle quali dovrà difendersi il Buon Toti, fanno parte di una grande operazione coordinata anche dall’Antimafia ligure su presunte tangenti arrivate da grossi imprenditori portuali (Spinelli ex patron di Genoa e Livorno Calcio) e di presunti voti di scambio per le elezioni regionali del 2020.
Accuse che ricordano la storia di Antonio Decaro (Sindaco di Bari) indagato per gli stessi capi d’imputazione.
In attesa di capire quale focaccia sia più buona, (se quella ligure o quella barese), a livello gestionale e politico non si notano grosse differenze.