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“Ho Firmato Il Contratto!”: Racconti Ed Emozioni Di Lavoratori Con Sindrome Di Down

Di Associazione Italiana Persone Down

AIPD

Nicola Antoniciello ha 36 anni, vive a Capua e lavora in un’azienda che produce contenitori in alluminio. “Lavoro dietro le macchine, controllo se i contenitori sono perfetti e li sistemo uno dopo l’altro. Appena sono entrato in azienda, mi hanno data la divisa, come tutti i lavoratori”.

Caserta, Nicola Antoniciello, assunzione aprile 2024

Non nasconde il suo orgoglio, mentre legge il testo che si è preparato, quando AIPD gli ha chiesto di raccontare la sua esperienza di lavoratore, fresco di contratto. Ma non riesce a nascondere neanche le lacrime, quando parla dei suoi colleghi e dell’emozione che ha provato quando ha messo la firma su quel documento che lo trasformava in un lavoratore a tempo indeterminato. “In azienda ho trovate persone che mi vogliono bene, i colleghi sono diventati i miei amici di lavoro – assicura – Con il lavoro sono cambiato, sono diventato più responsabile e sono contento perché faccio qualcosa di utile per me e gli altri, mi sento veramente una persona adulta e siccome sono fidanzato, voglio sposarmi. Il 4 aprile 2024 ho firmato il contratto a tempo indeterminato, ero contentissimo e tutti i colleghi e i superiori mi facevano tanti complimenti. E’ stata una bellissima emozione che porterò sempre nel mio cuore. I due tirocini che ho fatto mi sono serviti molto: mi hanno aiutato a crescere e a sentirmi una persona normale”.

La commozione di Nicola racconta più di tante parole il valore del lavoro per le persone con sindrome di Down: in occasione del 1 Maggio, AIPD ha deciso di dare la parola a quattro lavoratori da poco assunti a tempo indeterminato che hanno svolto corsi e tirocini, prima di coronare il sogno del contratto. Perché la formazione è importante: per questo, è da sempre uno degli impegni e delle attività di AIPD che offre percorsi di formazione e tirocinio, in Italia e all’estero, prima di accompagnare all’inserimento lavorativo vero e proprio.

“Non bisogna scoraggiarsi mai, non mollare mai. Bisogna fare corsi professionali”, raccomanda Marco De Longis che ha 36 anni e lavora a Benevento tra gli scaffali di un’azienda d’articoli sportivi, “Io ho fatto 9 mesi di tirocinio. Poi, quando ho firmato il contratto, mi sono sentito importante, è stata un’emozione molto forte”.

Caserta, Claudia Micillo, lavoro aprile 2024

Anche Claudia Micillo ha preso il diploma e fatti vari tirocini, prima d’iniziare a lavorare come segretaria. “Prima ho avuto due volte il contratto a tempo determinato, ora finalmente ho firmato il contratto indeterminato. Da quando lavoro, mi sento cambiata, cresciuta, mi sto impegnando sempre di più. Quando ho firmato il contratto, non mi sembrava vero, mi pareva un sogno”.

Michele Collotto ha 34 anni e lavora nella cucina dell’ospedale di Conegliano, con la ditta che gestisce tal mansione. “Per andare al lavoro, prendo la corriera, sia all’andata che al ritorno. Sono cresciuto con i tirocini, ora ho firmato il contratto e sono contento”.

dati lavoratori 2024

L’inclusione, secondo i datori di lavoro. – Sono contenti anche i datori di lavoro che stanno sperimentando l’inclusione nelle loro aziende. Queste le testimonianze di due di loro:

Valentina Caporossi, datrice di lavoro di Claudia Micillo: “Abbiamo deciso di collaborare con l’AIPD su indicazione del nostro titolare Ferdinando Spena. Spinti da un forte spirito d’inclusione, abbiamo aperta la porta della nostra azienda e del nostro cuore a Claudia, dopo un iter selettivo in collaborazione con l’AIPD. La scelta è ricaduta su di lei per il suo entusiasmo e la sua educazione. Claudia è una ragazza molto precisa, puntuale e attenta a quello che fa. Inoltre, cosa non scontata, le piace stare a contatto con le persone e riesce a integrarsi e rapportarsi facilmente con chiunque. In particolare, con lo staff ha un bellissimo rapporto, basato sul rispetto e sull’educazione. Nel tempo è nato un sincero affetto da parte di tutti nei suoi confronti e questo ha facilitato anche il superamento di alcune difficoltà da parte di Claudia, soprattutto all’inizio di quest’esperienza. Ora è autonoma in tutte le sue mansioni che porta avanti con efficienza e precisione. Oggi Claudia è parte integrante del nostro gruppo: quando non c’è, la sua mancanza si sente! Consiglio a tutti i datori di lavoro d’includere i ragazzi con sindrome di Down all’interno del loro team, ovviamente valutando bene quali mansioni affidare. Bisogna studiare un piano formativo ad hoc, offrire loro obiettivi raggiungibili e aumentare pian piano il grado di “difficoltà”. Dopo aver assistito al percorso di Claudia in azienda, possiamo dire con assoluta convinzione che non escludiamo la possibilità di ripetere l’esperienza in futuro”.

Ilaria Setti, datrice di lavoro di Marco De Longis. “Fin dal primo giorno di tirocinio, Marco si è dimostrato fortemente motivato ad imparare il nuovo mestiere e si è subito legato a tutti i membri della squadra con una grande curiosità e predisposizione ad accogliere i nostri clienti. E’ proprio quest’aspetto che mi ha convinta ad assumerlo a tempo indeterminato: la sua presenza fa la differenza in negozio perché crea un ambiente armonico. A ogni cliente con cui interagisce, offre un’accoglienza sempre sorridente e disponibile. Consiglierei ad ogni datore di lavoro d’assumere un lavoratore con sindrome di Down perché un ambiente di lavoro vario è lo specchio della società in cui viviamo: ogni cliente che entra in un negozio deve sentirsi rappresentato dai collaboratori con cui si trova ad interagire e la diversità, come la disabilità, fa parte integrante del mondo in cui viviamo. Non bisogna essere spaventati dalle difficoltà che naturalmente ci saranno, per l’apprendimento più lento dei ragazzi che assumerete, per la burocrazia un po ‘più lunga: ne varrà sempre la pena!”.

Massimiliano Zottola, datore di lavoro di Nicola Antoniciello: “E’ con grande entusiasmo che ho aderito senza alcun tentennamento al progetto d’inserimento di una persona con sindrome di Down nell’organico del personale dell’azienda che dirigo. L’idea è stata del nostro Managing Director Marco De Lellis, supportato da AIPD. Nicola Antoniciello, entrando nella nostra squadra, è stato per noi un moltiplicatore d’energie: ha accresciuto il senso di solidarietà e di compartecipazione alle condizioni dell’altro, restituendo entusiasmo, arricchimento nella conoscenza del mondo delle disabilità. Il punto di forza di Nicola è il rispetto, la dedizione al lavoro, la precisione e la capacità d’essere affidabile nell’esecuzione del compito assegnato. Consiglio vivamente a tutti gli imprenditori di intraprendere un’esperienza del genere, per arricchire il proprio contesto lavorativo e creare una cultura aziendale più aperta ed accogliente per tutti i dipendenti. Ma anche un clima di lavoro più positivo, con un livello maggiore di comunicazione e sensibilità”.

Commenta Gianfranco Salbini, presidente di AIPD Nazionale: “Il valore del lavoro per le persone con sindrome di Down è evidente in questi quattro racconti che riflettono la dedizione, l’entusiasmo e il desiderio di crescita personale e professionale. La formazione e i tirocini sono fondamentali per preparare queste persone all’inclusione nel mondo del lavoro, e la testimonianza dei datori di lavoro che hanno accolto con entusiasmo quest’inclusione è altrettanto significativa. Lavorare insieme, valorizzando le capacità di ciascun individuo, arricchisce non solo le aziende, ma anche l’intera società. Incoraggiamo datori di lavoro e istituzioni a continuare su questa strada, promuovendo l’inclusione e creando opportunità concrete per tutti”.

Tirocini, in Italia e fuori. – Dal 24 aprile al 15 maggio, quattro giovani con sindrome di Down delle sezioni di Napoli e Latina di AIPD svolgeranno il proprio tirocinio lavorativo in hotel e resort del Portogallo, nell’ambito del progetto di mobilità all’estero di AIPD: da Napoli sono partiti Martina Frola e Eugenio Gangheri: accompagnati dagli educatori Domenico Formisano e Rosaria Ciasullo. Dalla sezione di Latina sono invece partite Francesca Sarlo e Federica De Angelis: accompagnate dall’educatrice Azzurra Pezone.

Giovedì 2 maggio prossimo verrà presentato il libro di Anna Contardi e Giorgia Scivola “Sicurezza in casa e fuori. E non farai più errori! Consigli e strumenti per riconoscere i pericoli in casa, in strada e sul lavoro”. Un libro pensato per gli adolescenti con disabilità intellettiva, ma utile per tutti. Nato dall’esperienza dei “Percorsi di educazione all’autonomia” dell’Associazione Italiana Persone Down, il volume insegna a riconoscere e gestire i pericoli che è più facile incontrare negli ambienti domestici, in strada e nei luoghi di lavoro. Con un linguaggio semplice e immediato e l’ausilio di immagini, il libro è uno strumento operativo per i ragazzi e le ragazze, ma anche un supporto didattico utile per insegnanti, famiglie e datori di lavoro”.