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MADE IN ITALY: SI AL LIBERO SCAMBIO, MA CON REGOLE UGUALI PER TUTTI

Di Cesare Scalabrino

IL PRESIDENTE PAPA: ATTENZIONE AL MERCOSUR – SENZA PRINCIPIO DI RECIPROCITA’ ED ETICHETTA OBBLIGATORIA D’ORIGINE, A RISCHIO TUTTE LE PRODUZIONI ITALIANE E LOCALI

Coldiretti Molise

“Tra l’Europa (ed in particolare l’Italia) ed il resto del mondo vigono regole ambientali, sociali e sanitarie troppo distanti e ciò richiama con assoluta urgenza la necessità di norme comuni per tutti”. Ad affermarlo è Claudio Papa, Presidente regionale di Coldiretti Molise, rimarcando la necessità d’emanare regole comuni per chiunque voglia vendere i propri prodotti all’interno dei confini dell’UE.

In quest’ultimo periodo si sente spesso parlare di ‘Mercosur’, al centro di un’intensa trattativa in Europa per il libero commercio e del Principio di reciprocità, ma non tutti sono adeguatamente informati sulla materia.

Il Mercosur è il mercato comune dell’America meridionale composto da Argentina, Brasile, Uruguay e Paraguay. Da questi Paesi l’Europa (e dunque anche l’Italia) importa diversi prodotti, in particolare agroalimentari.

Fin qui sembrerebbe tutto chiaro se non si considerasse che l’area Mercosur è caratterizzata da standard produttivi decisamente più bassi rispetto all’Ue. “Una situazione – aggiunge Papa – che come più volte sottolineato da Coldiretti, richiama l’importanza del principio di ‘reciprocità’ ovvero il rispetto, da parte di chiunque voglia commercializzare i suoi prodotti all’interno dell’Unione, delle medesime regole di produzione, sicurezza alimentare e delle norme che regolano il lavoro in agricoltura, in zootecnia e nella pesca, in mancanza del quale si corre il rischio concreto di ‘autorizzare’ forme di concorrenza sleale nei confronti dei nostri produttori, mettendo letteralmente in ginocchio il sistema produttivo nazionale e regionale dell’agricoltura e della pesca”.

Infine, relativamente alle questioni sanitarie e fitosanitarie, va detto che gli stati del Mercosur hanno strategie molto diverse da quelle dell’Ue. Infatti, mentre quest’ultima è fondata sul principio di massima precauzione e sul controllo dei rischi per la salute anche in fase preventiva, nell’area Mercosur, per fare un esempio, l’incremento delle superfici coltivate a soia, mais, canna da zucchero ha portato a un importante aumento dell’uso di pesticidi; ad esempio nel solo Brasile il volume dei pesticidi venduti è quadruplicato dal 2000 al 2020.

Ma non è tutto. “Accanto a questa legittima richiesta – spiega il Direttore regionale di Coldiretti Molise Aniello Ascolese – non va dimenticato il paradossale principio ‘dell’ultima trasformazione sostanziale’ che consente a merce estera di diventare ‘magicamente’ italiana se l’ultimo atto della lavorazione del prodotto avviene nel nostro Paese. Tutto ciò – sottolinea – a danno degli ignari consumatori che in mancanza di una legge d’etichettatura obbligatoria dell’origine dei prodotti, si trovano spesso ad acquistare alimenti che di Made in Italy hanno solo il nome”.