Di Cesare Scalabrino
In vista dell’avvio della nuova campagna Pac (Politica agricola comune) 2023-2027 Coldiretti Molise ha avviato un percorso formativo d’aggiornamento professionale, rivolto ai propri operatori del CAA (Centro assistenza agricola).
Nello specifico, la formazione incentrata sul Nuovo Fascicolo grafico 2024, il Portale del Socio, il Quaderno di Campagna e Demetra, mira a rendere più chiari e funzionali gli adempimenti burocratici cui sono tenuti tutti gli imprenditori agricoli e zootecnici, alla luce della revisione della Pac decisa dall’UE a seguito della mobilitazione pacifica della Coldiretti che nelle ultime settimane ha portati migliaia di agricoltori in piazza a Bruxelles, ottenendo anche la proroga degli aiuti di stato, nell’ambito del quadro temporaneo per l’Ucraina.
“La revisione della Pac – ha sottolineato il Direttore regionale di Coldiretti Molise Aniello Ascolese – costituisce un primo passo che va ora rafforzato con una semplificazione ancora più profonda di tutte le regole della Politica agricola comune che gravano sulle aziende, a prescindere dalla loro dimensione, considerato che oggi un agricoltore spende un terzo del suo tempo per riempire moduli e carte burocratiche”.
Restando in tema europeo, Coldiretti stima inoltre positivamente anche l’apertura sulla moratoria dei debiti, ovvero la possibilità di sospendere le rate dei mutui per venire incontro alle difficoltà economiche che le imprese agricole stanno vivendo. Ma per sostenere l’agricoltura italiana Coldiretti ritiene fondamentale difendere il reddito degli agricoltori, oltremodo provati dalla persistente crisi economica in atto. Dunque, bene l’applicazione del dazio sul grano russo, ottenuto grazie alla mobilitazione di Coldiretti a tutela dei produttori italiani colpiti dal drammatico crollo delle quotazioni, causate dall’invasione selvaggia di prodotto straniero, ma servono maggiori controlli sull’ingresso in Italia di cibi da Paesi extra Ue che nella produzione, non rispettano le stesse regole vigenti in Italia e nella UE e che per questo immettono sul mercato prodotti di dubbia qualità a prezzi ben al di sotto dei costi di produzione per i nostri imprenditori i quali vedono il loro prodotto, sicuro e garantito, rimanere fermo nei magazzini.